Noi di Ciao Elsa abbiamo la missione di spiegare facile tutte quelle cose difficili e noiose sul TFR e i fondi pensione.
Uno degli argomenti che trattiamo più spesso è proprio quello che riguarda la gestione del TFR, acronimo di Trattamento di Fine Rapporto.
Il TFR è un accantonamento costante di denaro che il tuo datore di lavoro deve accumulare per te nel corso del vostro rapporto lavorativo.
Il TFR rappresenta il 6,91% della tua RAL (Retribuzione Annua Lorda) e corrisponde a circa una mensilità lorda che viene accantonata per ogni anno di lavoro.
Tu, dipendente, percepirai questi soldi tutti insieme alla conclusione del contratto.
Finché ancora stai lavorando, puoi scegliere se far custodire i soldi del TFR alla tua azienda oppure accumularli in un fondo pensione.
In entrambi i casi ci sono vantaggi e svantaggi che puoi valutare quando ti trovi a dover effettuare la tua scelta.
Se decidi di versare il TFR in previdenza complementare, stai effettuando una scelta irreversibile, perché non ti sarà più possibile cambiare idea.
Invece se lasci il TFR in azienda, potrai sempre cambiare idea e scegliere di versarlo in fondo pensione.
Il TFR pregresso
Ipotizziamo che tu, proprio ora, aderisca a un fondo pensione con il TFR.
Sappi che stai aderendo con il TFR maturando, cioè quello che maturi da oggi in poi, e che la tua azienda è obbligata a versare nel fondo pensione che hai scelto tutti gli importi di TFR futuri a partire dalla data di oggi.
Ipotizziamo anche che tu non abbia concluso il tuo periodo di prova oggi, ma anzi, che tu sia stato assunto da questa azienda sei anni fa e che, fino a ieri, tu abbia lasciato il TFR presso il tuo datore di lavoro, salvo poi cambiare idea e dare disposizioni diverse, indicando oggi in quale fondo vuoi che sia versato il tuo TFR maturando.
Il TFR che hai maturato in questi primi sei anni che fine fa?
Si può spostare? E come?
Tutte domande giuste a cui, in questo articolo, vogliamo dare risposta.
Dove va a finire il TFR pregresso
Se aderisci con il TFR maturando, che fine fa il TFR maturato fino ad oggi?
La risposta è molto semplice: rimane dov’è.
A questo punto sorge spontanea un’ulteriore domanda: dove si trova il TFR maturato?
In questo caso la risposta è un po’ più articolata.
Il TFR lasciato presso il datore di lavoro, infatti, può essere in due posti:
- nei conti correnti aziendali o comunque gestito come liquidità dal datore di lavoro;
- al Fondo di Tesoreria dell’INPS.
Le aziende che esistevano prima del 1 gennaio 2007 e che nel corso dell’anno 2006 avevano meno di 50 dipendenti possono tenere presso i propri conti il TFR accantonato dei loro dipendenti.
Lo stesso vale per le aziende nate dopo il 1 gennaio 2007 che avevano meno di 50 dipendenti nel loro primo anno di attività.
Tutte le aziende che, viceversa, avevano più di 50 dipendenti nel corso del 2006 o, se nate a partire dal 2007, durante il loro primo anno di attività, sono obbligate a versare il TFR lasciato in azienda dai dipendenti nel Fondo di Tesoreria dell’INPS.
Questa è una misura a tutela dei lavoratori delle aziende medio-grandi che, in caso di fallimento dell’impresa, hanno assicurato il proprio TFR dal momento che è stato versato al fondo di tesoreria INPS nel corso degli anni.
Quest’obbligo, in fondo, tutela anche l’azienda perché gestire direttamente la liquidità di molti TFR è un onere che può diventare molto gravoso per le imprese.
Si può spostare il TFR pregresso?
Detto in altre parole: si può far versare anche il TFR pregresso nel fondo pensione?
La risposta a questa domanda è ancora più complessa perché dipende proprio da dove si trova il tuo TFR maturato.
Infatti, se è stato versato al Fondo di Tesoreria dell’INPS perché la struttura aziendale lo impone, purtroppo non si può trasferire in un fondo pensione.
Lì è e lì rimane fino alla conclusione del tuo rapporto di lavoro per pensionamento, licenziamento o dimissioni, al netto di eventuali anticipazioni che richiederai nel corso del tempo.
Invece, se il TFR pregresso è gestito direttamente dall’azienda, ad esempio, nei propri conti corrente aziendali, allora si può spostare e versare nel fondo pensione.
Ma questo passaggio non è affatto scontato.
Infatti, tu hai facoltà di chiedere al tuo datore di lavoro che l’intero importo di TFR già maturato venga trasferito all’interno del fondo pensione. Però, mentre per il TFR maturando la tua azienda ha l’obbligo di versamento nel fondo che hai scelto, per quanto riguarda il TFR maturato, a fronte della tua richiesta, l’azienda ha la facoltà discrezionale di rispondere sì o no.
Cioè può dire:
- “Caro dipendente, va bene. Verso nel tuo fondo anche il tuo TFR pregresso se lo desideri”.
- “No, mi dispiace. Non sono nella condizione di poter soddisfare la tua richiesta perché, ad esempio, questo esborso, in questo momento, mi mette in difficoltà dal punto di vista dei flussi di cassa”.
Analizziamo meglio i vari scenari che abbiamo appena visto.
Il pregresso rimane in azienda o all’INPS
Vediamo ora, caso per caso, cosa succede se hai il TFR maturando in fondo pensione, ma non hai potuto versare nel fondo anche il TFR pregresso.
Licenziamento o dimissioni
Il TFR nel fondo pensione non sarà liquidato, a meno che tu non voglia riscattare il fondo pensione perché sei senza lavoro.
In questo caso la tassazione che pagherai sarà il 23%, e non agevolata dal 15% al 9%!
Il TFR rimasto presso il datore di lavoro arriverà, invece, nel tuo conto corrente già al netto della tassazione piena che varia da un minimo del 23% a un massimo del 43%.
Su questa parte di TFR pagherai l’aliquota media IRPEF calcolata a partire dalle tue ultime cinque RAL.
Pensionamento
Al termine della vita lavorativa, il TFR nel fondo pensione ti verrà liquidato con tassazione agevolata dal 15% al 9%, calcolata in base agli anni di permanenza nel fondo, sia che tu richieda la prestazione in forma di capitale sia che tu la preferisca in forma di rendita.
Invece, il TFR pregresso che è rimasto in azienda o all’INPS verrà liquidato con tassazione piena tra il 23% e il 43% calcolata sulla base delle tue ultime cinque RAL.
Anticipazioni
Il TFR pregresso che è rimasto in azienda o all’INPS può essere prelevato prima della conclusione del contratto, seguendo alcune regole.
Queste regole prevedono che l’anticipazione possa essere richiesta e ottenuta dopo 8 anni dall’inizio del rapporto di lavoro, fino a un massimo del 70% del TFR accantonato fino al momento della richiesta e per le seguenti motivazioni:
- acquisto o ristrutturazione prima casa, per sé o per i figli
- spese sanitarie
- nascita di un figlio
- formazione personale
In azienda c’è la possibilità di andare in deroga a queste regole e accordare un’anticipazione al dipendente anche prima che siano passati 8 anni dalla data di assunzione.
Il datore di lavoro, così come potrebbe acconsentire a condizioni più favorevoli, allo stesso tempo potrebbe anche negare l’anticipazione in alcune condizioni.
In particolare, potrebbe dirti di no se avesse già liquidato anticipazioni ad altri tuo colleghi, poiché il codice civile gli consente di accordare anticipazioni entro un certo limite annuo.
E quanto alla tassazione, anche in caso di anticipazioni, il TFR lasciato in azienda avrà una tassazione legata alla media degli scaglioni IRPEF degli ultimi 5 anni dei tuoi redditi.
Invece, se il TFR è nel fondo pensione, puoi chiedere:
- il 75% da subito per spese sanitarie
- il 75% dopo 8 anni per acquisto/ristrutturazione prima casa per te o per i tuoi figli
- un ulteriore 30%, sempre dopo 8 anni, per qualunque motivo
Nella previdenza complementare non c’è possibilità di avere deroghe o concessioni diverse rispetto alle regole previste per richiedere gli anticipi.
In compenso, la tassazione sulle anticipazioni è spesso migliore rispetto a quella prevista per anticipi sul TFR lasciato in azienda.
La tassazione per le spese sanitarie è agevolata (max 15% min 9%), mentre per le altre motivazioni è fissa al 23%.
Come abbiamo visto, la tassazione sulle anticipazioni richieste all’azienda è sempre come minimo al 23%.
Rivalutazione
Il TFR in fondo pensione beneficerà o meno dell’interesse generato dalla linea di investimento che l’aderente ha scelto.
Il TFR rimasto in azienda o all’INPS, invece, sarà rivalutato ogni anno dell’1,5% + il 75% del tasso di inflazione.
Il TFR pregresso viene trasferito nel fondo pensione
Avrai tutto il tuo TFR dentro al fondo pensione ed ecco, in questo caso, cosa è importante ricordare.
Anticipazioni
Potrai richiedere da subito un’anticipazione per spese sanitarie, mentre dovrai aspettare che siano passati gli 8 anni dalla data di adesione al fondo pensione per poter richiedere l’anticipo per prima casa o del 30% per qualunque motivo.
L’aspetto positivo, in questo caso, è che il montante su cui potrai chiedere la percentuale di anticipazione sarà più consistente.
L’aspetto negativo è che, a parte in caso di necessità per spese mediche, dovrai aspettare 8 anni per chiedere gli altri tipi di anticipazione.
Se valuti che sia per te conveniente portare il TFR pregresso all’interno del fondo pensione, ma dall’altro lato sei più sereno a lasciarlo al datore di lavoro perché potresti aver bisogno di chiedere un’anticipazione, ricordati che puoi fare il trasferimento del TFR pregresso anche in un momento successivo rispetto all’apertura del fondo pensione e all’adesione con il TFR maturando.
Se, ad esempio, sei in azienda da 10 anni e hai 20.000 € di TFR pregresso, potresti aprire oggi un fondo pensione e aderire col TFR maturando e poi chiedere il versamento del TFR pregresso tra un mese, un anno, oppure addirittura pochi mesi prima della pensione.
In altre parole, puoi lasciare il pregresso in azienda in modo che sia sempre disponibile per eventuali anticipazioni e poi versarlo nel tuo fondo pensione poco prima di ritirarlo, ottenendo la tassazione agevolata dal 15% al 9%.
Naturalmente, ricorda che, fino a quel momento, il tuo TFR pregresso viene rivalutato secondo l’inflazione e non secondo la linea di investimento che hai scelto nel fondo pensione.
Rivalutazione
Tutto il TFR, sia maturato che maturando, verrà interamente investito nella linea d’investimento che hai preferito e maturerà, quindi, un interesse conseguente.
In questo caso, il TFR pregresso consente di aumentare il montante su cui viene calcolato il rendimento della linea scelta.
Attenzione, però, ai costi del tuo fondo pensione.
Chiedi sempre al fondo di riferimento se il trasferimento del TFR pregresso comporterà o meno dei costi a tuo carico.
Licenziamento o dimissioni
Dal momento che anche il TFR pregresso è stato versato nel fondo pensione, in caso di licenziamento o dimissioni non viene liquidato né tassato.
Rimane, inoltre, possibile riscattare il tuo fondo pensione se sei senza lavoro e in questo caso pagherai una tassazione fissa del 23%, che è comunque la tassazione minima che avresti pagato se avessi lasciato il TFR in azienda.
Pensionamento
Il TFR pregresso godrà della stessa tassazione agevolata dal 15% al 9% di cui beneficia il TFR maturando.
La data di adesione
Questo aspetto fondamentale della previdenza complementare non è banale e non va mai dato per scontato.
Nel caso del TFR pregresso, se oggi aderisci alla previdenza complementare con il TFR maturando e la tua azienda è disposta a versare anche il TFR già maturato, questo ti permette, come abbiamo appena visto, di avere la tassazione agevolata anche su questi sei anni di TFR, ma la tua data di adesione alla previdenza complementare resta quella di oggi e quindi tutti i calcoli delle tempistiche per il fondo pensione partono “da zero”.
In altre parole, versare nel tuo fondo pensione anche il TFR pregresso non fa retrocedere la data di adesione al tuo fondo.
Come si trasferisce il TFR pregresso in un fondo pensione
Si può far versare il TFR maturato esclusivamente nel fondo in cui è già stato destinato il TFR maturando.
Tecnicamente, l’azienda dovrà fornire al fondo pensione un modulo accuratamente compilato con tutte le specifiche del TFR accantonato nei vari anni e delle relative rivalutazioni legate al tasso di inflazione.
Inoltre, se possibile, sarebbe meglio effettuare il versamento in un unico bonifico, altrimenti il fondo pensione potrebbe avere problemi di riconciliazione della cifra e, cosa importantissima, si deve versare l’intero ammontare del TFR pregresso.
Infatti, non puoi decidere di versarne solo una parte, anzi.
O lo fai versare tutto o non lo fai versare affatto!