Dal 1996 in poi, il sistema di calcolo pensionistico è cambiato, passando dal sistema retributivo al sistema contributivo.
Con questo sistema, il tuo assegno pensionistico sarà circa il 60% del tuo ultimo stipendio.
I fondi pensione sono nati proprio per cercare di colmare, almeno in parte, questa grande differenza tra ultimo stipendio e pensione.
A differenza di qualunque altro strumento di investimento o di risparmio, i fondi pensione sono istituiti e regolati a partire dal d.Lgs 252/2005. Questo decreto legislativo è entrato in vigore il 1 gennaio 2007 e da quel momento tutti i fondi pensione esistenti hanno le stesse regole, gli stessi vantaggi e le stesse caratteristiche.
Essendo pensati per aiutarti quando sarai pensionato, la loro struttura è più rigida rispetto ad altri strumenti di investimento e di accantonamento.
La possibilità di accedere alla liquidità del tuo fondo prima dell’età di pensionamento non è vietata, ma è limitata.
In cambio, lo Stato ti garantisce consistenti sgravi fiscali sui soldi che versi nei fondi pensione.
Oltre alle anticipazioni, il d.Lgs 252/2005 ti permette, in alcuni casi specifici, di poter riscattare completamente il tuo fondo prima di essere arrivato in pensione.
“Quindi, quali sono i casi in cui puoi riscattare il fondo pensione se non sei ancora arrivato alla pensione?”
Questa è la domanda che ci hanno posto gli amici di Bank Station.
Loro si occupano di educazione finanziaria e noi di educazione previdenziale. Insieme abbiamo deciso di fare chiarezza su questo tema.
Disoccupazione
Qualunque fondo pensione può essere riscattato se sei senza lavoro.
Se ti trovi in questa condizione, hai due strade che puoi percorrere:
- una più lenta e fiscalmente agevolata;
- una più rapida, ma con un po’ di tasse in più.
Riscatto per disoccupazione con tassazione agevolata
Le casistiche:
- Disoccupazione pari o superiore a 4 anni
- Cassa integrazione a zero ore di almeno 12 mesi
- Inoccupazione per un periodo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi
Se chiudi il tuo fondo pensione quando sei arrivato alla pensione, paghi sul versato una tassazione agevolata che va dal 15 al 9%, calcolata in base a quanto sei rimasto nella previdenza complementare.
In caso tu sia senza lavoro e voglia riscattare il tuo fondo pensione conservando la tassazione agevolata, dovrai rispettare dei tempi stabiliti dal d.Lgs 252/2005:
- riscattare la prima metà del tuo fondo pensione dopo 12 mesi di disoccupazione;
- aspettare altri 36 mesi per richiedere il restante 50%.
Così facendo, potrai riscattare il tuo fondo mantenendo la tassazione agevolata dal 15% al 9%, che verrà calcolata in base alla data di prima adesione e la data di chiusura definitiva del tuo fondo.
In questi 4 anni devi restare senza lavoro e dimostrare questa condizione al tuo fondo, con la documentazione del centro per l’impiego o dell’INPS che certifica che per 4 anni non hai lavorato.
Quando è diventato operativo il d.Lgs 252/2005, questo era l’unico modo per ottenere il tuo fondo pensione in caso di disoccupazione.
Per legge, inoltre, aderire con il TFR alla previdenza complementare è da sempre e ancora oggi, una scelta irreversibile.
Infatti, se hai scelto di versare il TFR in previdenza complementare, sei tenuto a mantenere questa scelta fino alla fine, anche se cambi datore di lavoro.
Chi lascia il TFR in azienda sa che, alla conclusione del rapporto di lavoro, per pensionamento, licenziamento o dimissioni, il TFR gli verrà liquidato in conto dal datore di lavoro.
Se invece, hai fatto versare il TFR in fondo pensione e vieni licenziato o dai le dimissioni, il datore non ti liquida nulla in conto perché ha già versato il TFR nel tuo fondo pensione nei mesi o anni in cui hai lavorato per lui.
Uno dei motivi per cui, fino a qualche anno fa, molti dipendenti non versavano il loro TFR nel fondo pensione era proprio la paura di venir licenziati o di concludere il proprio rapporto di lavoro e di non poter avere la liquidità del TFR fino al momento del pensionamento.
La possibilità di riscattare il fondo dopo 4 anni di disoccupazione, seppur fiscalmente agevolata è, infatti, molto penalizzante e vincolante.
Per ovviare a questa problematica, da qualche anno è stata introdotta la possibilità di riscattare il fondo pensione appena si rimane senza lavoro.
In particolare, questa novità è stata introdotta con la Legge 124/2017 in vigore a partire dal 2018.
Riscatto per disoccupazione inferiore a 12 mesi
Le casistiche:
- Dimissioni (non per pensionamento)
- Risoluzione consensuale (non per pensionamento)
- Licenziamento
- Scadenza contratto tempo determinato
- Fallimento azienda
- Licenziamento collettivo ex L.223/91 (già mobilità) / esodo incentivato ex Art 4, L.92/12
Se vuoi accedere a tutta la liquidità del tuo fondo pensione appena resti senza lavoro, puoi esercitare questa opzione sia che tu sia effettivamente disoccupato, sia che tu abbia concluso un rapporto lavorativo per cominciarne uno nuovo tra pochi giorni o settimane.
Infatti, non è necessario stare molto tempo nella condizione di non occupato.
Basta esserlo nel momento in cui si chiede il riscatto del proprio fondo e dimostrarlo con la documentazione richiesta. È sufficiente un attestato del centro per l’impiego o dell’INPS che certifica il tuo stato di non lavoratore.
Nel caso tu sia senza lavoro perché hai appena chiuso la tua partita IVA, dovrai portare al fondo pensione anche il documento che attesta la chiusura della stessa. Tale documentazione la puoi trovare nel sito della camera di commercio oppure, per praticità, puoi chiederlo direttamente al tuo commercialista.
Se riscatti il tuo fondo per inoccupazione inferiore a 12 mesi, perdi la tassazione agevolata dal 15% al 9% e lasci, invece, allo Stato una tassazione fissa del 23%.
Il 23% è comunque il minimo che avresti pagato se avessi lasciato il TFR in azienda e avessi una RAL che non supera i 28k.
Il 23% è anche il minimo di recupero fiscale previsto se versi contributi volontari nel tuo fondo e benefici della deducibilità fino a 5.164,57 €, prevista nei fondi pensione.
Quindi, per riassumere, se sei senza lavoro, anche per pochi giorni, puoi chiedere il riscatto totale del tuo fondo pensione.
Ti verrà accreditato in conto corrente l’intero controvalore della posizione individuale maturata fino a quel momento, che potrà essere più o meno consistente in base anche alla linea d’investimento che hai scelto, meno il 23% di tassazione dovuta allo Stato.
Per poter riscattare il tuo fondo per inoccupazione, devi aver avuto un lavoro che poi si è concluso. Sembra ovvio e scontato, ma è bene sottolinearlo.
Infatti, un minore che ha un fondo pensione e diventa maggiorenne, se non ha mai lavorato, non può chiudere il fondo perché è senza lavoro. Lo potrà fare solo se diventerà un lavoratore e poi sarà inoccupato.
Perdita dei requisiti minimi di partecipazione al fondo
Le casistiche:
- Passaggio a dirigente
- Cambio CCNL di riferimento
Se cambi azienda e non hai nemmeno un giorno di disoccupazione tra la fine del lavoro precedente e l’inizio di quello nuovo, puoi comunque riscattare il tuo fondo pensione con tassazione del 23% se:
- hai un fondo pensione di categoria legato al CCNL dell’azienda precedente;
- cambiando azienda è cambiato il CCNL con cui sei assunto.
In questo caso, il tuo nuovo datore di lavoro non può versare il tuo TFR maturando nel tuo vecchio fondo di categoria che risponde a un altro CCNL.
Quindi, se vuoi, puoi riscattare il fondo precedente per perdita dei requisiti minimi di partecipazione a quel fondo. Ti basterà presentare al tuo vecchio fondo di categoria un documento timbrato e firmato dal tuo vecchio datore di lavoro in cui si attesta il fatto che non lavori più in quell’azienda.
Ti ricordiamo che non sei obbligato a riscattare il fondo se hai perso i requisiti minimi di partecipazione. Puoi anche trasferirlo in un nuovo fondo, oppure lasciarlo attivo, versando ancora contributi volontari dal tuo conto corrente o non versando più un euro.
Invalidità permanente
C’è un altro caso, abbastanza raro per fortuna, in cui puoi riscattare il tuo fondo pensione prima di essere pensionato.
Se, infatti, rimani invalido almeno al 66,7%, quindi la tua capacità di lavorare si riduce drasticamente, allora puoi riscattare da subito il tuo fondo pensione al 100% con tassazione sempre agevolata dal 15% al 9%.
La tassazione ti verrà calcolata in base alla data di prima adesione e la data in cui richiedi il riscatto del fondo.
In questo caso, per ottenere il riscatto, dovrai allegare alla tua richiesta e presentare al tuo fondo la documentazione medica che attesta la tua condizione.
Morte
Infine, c’è un ultimo caso in cui puoi riscattare il tuo fondo pensione prima di essere pensionato.
In realtà non puoi riscattarlo tu, ma lo faranno i tuoi beneficiari, se vieni a mancare mentre stai lavorando e accumulando liquidità nel tuo fondo pensione.
In questo malaugurato caso, i tuoi eredi o i beneficiari designati che hai indicato espressamente quando hai aderito al tuo fondo pensione, possono riscattare il tuo fondo al 100% in capitale con tassazione agevolata dal 15% al 9%, calcolata in base alla tua data di prima adesione alla previdenza complementare e la data in cui viene chiesto il riscatto.
Per riscattare il tuo fondo pensione i tuoi beneficiari hanno 10 anni di tempo a partire da quando sei venuto a mancare e devono allegare alla richiesta di riscatto il certificato di decesso.
Informazioni valide in tutti i casi
Riscattare un fondo pensione comporta la completa estinzione di quel fondo.
Infatti, non rimarrà aperto e vuoto, dandoti la possibilità in futuro di versarci ancora TFR o contributi volontari. Il fondo riscattato non esisterà proprio più. Se vorrai, potrai ri-aderire sempre a quel fondo in un secondo momento ricominciando da zero.
Se riscatti un fondo pensione, perdi la data di adesione a quel fondo.
Se il fondo che riscatti è anche il tuo fondo pensione più anziano, allora perderai la data di prima adesione alla previdenza complementare, cioè la data più preziosa, quella su cui viene calcolata la tua anzianità nella previdenza complementare.
Per questo, potrebbe non essere una cattiva idea avere più di un fondo pensione per poter riscattare il più recente in caso di necessità e mantenere aperto il più anziano che, così facendo, bloccherà anche in futuro la data di prima adesione alla previdenza complementare.
In caso di riscatto, devi considerare anche l’aspetto finanziario.
Se, infatti, estingui un fondo pensione, in concreto stai anche disinvestendo i tuoi soldi.
Se nel fondo che riscatti avevi optato per una linea garantita in gestione separata, uno strumento finanziario escluso dalla volatilità di mercato, non rischierai variazioni della posizione individuale legate all’andamento di mercato.
Se invece avevi scelto linee appoggiate al mercato, cioè obbligazionarie, bilanciate o azionarie, allora nel momento in cui disinvesti concretizzi un controvalore di mercato che può essere positivo o negativo.
In ultimo, ti segnaliamo che, per legge, i fondi pensione hanno l’obbligo di liquidare le operazioni richieste dagli aderenti entro sei mesi.
In caso di riscatto, normalmente, i fondi liquidano in tempi molto più rapidi rispetto al semestre, ma non aspettarti di veder liquidata nel tuo conto la posizione individuale dopo tre o quattro giorni.
Di solito, almeno un mese è necessario.