La gestione finanziaria dei Fondi Pensione

Anna Vinci
·
17
December
2024
Condividi su

I fondi pensione sono un elemento fondamentale e ormai strutturale della previdenza in Italia. 

Sono pensati per integrare le pensioni pubbliche e saranno sempre più necessari. 

Il tuo futuro assegno pensionistico, infatti, sarà molto più basso rispetto allo stipendio che percepisci durante la vita lavorativa e, quindi, non basterà a sostenerti adeguatamente quando non lavorerai più. 

Il fondo pensione non è l’unico strumento che puoi usare per integrare la tua pensione ma, rispetto a tutti gli altri tipi di investimento, è pensato proprio per questo scopo specifico e ti offre la possibilità di costruire un futuro finanziario più sicuro e stabile

La gestione dei fondi pensione si basa su una complessa struttura normativa e operativa, regolata dal d.Lgs 252/2005 e pensata per salvaguardare gli interessi degli aderenti e garantire un buon equilibrio tra sicurezza e redditività.

I fondi pensione, infatti, devono attenersi a criteri rigorosi di investimento, diversificazione del rischio e gestione patrimoniale. 

In questo articolo vogliamo offrirti una panoramica esaustiva e dettagliata dei criteri di gestione, i mezzi patrimoniali, i limiti agli investimenti e il ruolo della COVIP, per riuscire a rispondere alla domanda: “Come investe i tuoi soldi il tuo fondo pensione?”.

Criteri di Gestione 

I fondi pensione hanno una gestione estremamente regolamentata e controllata, basandosi su alcuni principi che mirano a garantire un’amministrazione delle risorse sana e prudente.

Le indicazioni, i limiti e le possibilità d’investimento a cui devono attenersi i fondi pensione sono elencati e approfonditi nel Decreto n.166 del 2 settembre 2014, che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emesso come Regolamento di attuazione dell'articolo 6, comma 5-bis del d.Lgs 252/2005.

Questo regolamento si applica a tutti i fondi pensione, tranne a:

  • i PIP, cioè i Piani Individuali Pensionistici istituiti dalle compagnie assicurative e attuati mediante contratti di assicurazione;
  • i fondi pensione preesistenti, cioè i fondi istituiti prima del 2007, anno in cui è entrato in vigore il d.Lgs 2525/2005; questi fondi possono gestire le attività mediante contratti assicurativi di rami vita I, III e V e, limitatamente a queste gestioni assicurative, non sono tenuti ad applicare le disposizioni che vedremo.

Cerchiamo ora di riassumere i criteri che guidano la gestione finanziaria dei fondi pensione:

L’interesse dell’aderente

Si legge all’Articolo 3 del del Decreto n.166 che i fondi pensione devono perseguire l'interesse degli aderenti e dei beneficiari della prestazione pensionistica, attraverso adeguate politiche di:

  • Equilibrio tra rischio e rendimento
    I fondi devono selezionare strumenti finanziari che siano di alta qualità, facilmente liquidabili e coerenti con la politica di investimento adottata;

  • Diversificazione per minimizzare i rischi dell’investimento
    I fondi devono evitare di concentrare le risorse in un unico settore, area geografica o gruppo di emittenti, garantendo una distribuzione equilibrata degli investimenti. Con il termine diversificazione, quindi, non si intende dirti che devi avere molti fondi pensione diversi, ma che il tuo fondo pensione deve investire in vari settori, aree geografiche e strumenti finanziari diversificati;

  • Ottimizzazione dei risultati
    La gestione del fondo deve puntare ad un’efficienza gestionale, contenendo al contempo i costi operativi e di transazione. In pratica i fondi pensione devono gestire gli investimenti cercando di contenere il più possibile i costi legati alle transazioni e alle operazioni di investimento che effettuano;

  • Monitoraggio continuo
    I fondi devono effettuare verifiche regolari e costanti per valutare la coerenza delle politiche di investimento con gli obiettivi prefissati e apportare modifiche se necessario. Ad esempio, se la linea che hai scelto ha l'obiettivo di garantire il capitale investito, il tuo fondo dovrà controllare che non ci siano investimenti in azioni, ma investimenti più adeguati all’obiettivo della linea che hai scelto.

Investimenti Consentiti e Limiti Operativi

La normativa stabilisce quali strumenti finanziari possono essere utilizzati dai fondi pensione, ponendo obblighi e limiti precisi per garantire sicurezza e affidabilità.

Mercati regolamentati e non 

I fondi devono investire almeno il 70% della disponibilità in strumenti negoziati su mercati regolamentati

Un mercato regolamentato è un mercato in cui gli scambi avvengono all’interno di un sistema di regole e controlli e in presenza di un gestore. 

Un esempio classico di mercato regolamentato è la Borsa

Al contempo, i fondi pensione non possono investire più del 30% delle disponibilità totali in mercati non regolamentati

Questo tipo di mercato mobiliare non è soggetto a regole stringenti, ha meno vincoli ed è meno normato. 

Derivati

I fondi pensione possono investire in strumenti derivati, ma solo per ridurre il rischio associato agli investimenti e migliorare l’efficienza nella gestione del portafoglio.

I derivati sono strumenti finanziari che si chiamano in questo modo perché il loro valore deriva dall'andamento del valore di una attività o dal verificarsi nel futuro di un evento osservabile oggettivamente. 

L'attività, o l'evento, che possono essere di qualsiasi natura o genere, costituiscono il "sottostante" del prodotto derivato.

Questi strumenti possono essere utilizzati per tre finalità:

  1. finalità di copertura, cioè ridurre il rischio finanziario di un portafoglio preesistente;
  2. finalità speculativa, cioè per conseguire un profitto;
  3. finalità di arbitraggio, ovvero conseguire un profitto privo di rischio attraverso transazioni combinate sul derivato e sul sottostante per cogliere eventuali differenze di valorizzazione.

In generale si può dire che il valore del derivato varia in connessione all'andamento del sottostante, secondo una relazione rappresentata da una funzione matematica.

Nei fondi pensione l’utilizzo dei derivati deve essere motivato e attentamente monitorato per evitare che generino un rischio complessivo superiore rispetto all’acquisto diretto degli strumenti sottostanti.

Diversificazione

Infine, per garantire una gestione prudente e altamente differenziata, i fondi non possono investire più del 5% delle disponibilità complessive in strumenti emessi da un unico soggetto e non possono superare il 10% degli investimenti in emittenti appartenenti allo stesso gruppo.

Strumenti d’investimento alternativi

I fondi pensione possono investire in strumenti alternativi, come FIA (Fondi di Investimento Alternativi) e OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio). 

Un OICR è un organismo istituito per la gestione collettiva del risparmio con patrimonio autonomo raccolto tra una pluralità di investitori tramite quote o azioni ai sensi dell’articolo 1 del Testo Unico della Finanza. 

Gli OICR vengono anche definiti comunemente fondi di fondi, cioè fondi di investimento composti a loro volta da quote di altri fondi d’investimento. Fanno parte di questa categoria per esempio i fondi comuni di investimento, le Sicav e i FIA. 

I FIA sono per definizione quegli OICR che raccolgono capitali da una pluralità di investitori per investirli in base a una politica di investimento predefinita e che non necessitano dell’autorizzazione prevista dalla Direttiva UCITS 2009/65/CE. 

I FIA hanno quindi una maggiore libertà di investimento e vincoli concentrati sulla governance delle società di gestione di questi fondi (GEFIA). Afferiscono alla categoria dei FIA anche i fondi di investimento immobiliare.

Gli investimenti in FIA nei fondi pensione non possono superare il 20% delle disponibilità complessive e devono essere compatibili con la politica di investimento del fondo pensione.

Esposizione valutaria

Infine, l’esposizione netta al rischio valutario è limitata al 30% delle disponibilità complessive quindi i fondi pensione sono obbligati a investire principalmente in valuta europea

Criteri d’investimento ESG

Negli ultimi anni, i criteri ESG (Environmental, Social, Governance) sono diventati sempre più rilevanti nella gestione dei fondi pensione. 

Questi criteri sono alla base di investimenti considerati più sostenibili e responsabili e permettono ai fondi pensione di integrare la sostenibilità nelle politiche di investimento, garantendo che gli strumenti selezionati abbiano un impatto positivo sulla società e sull’ambiente

Non tutti i fondi hanno adottato politiche d’investimento basate su criteri ESG, ma sempre più fondi pensione mettono a disposizione linee d’investimento che rispondono a questa sensibilità crescente nella popolazione. 

Mezzi Patrimoniali e Garanzie

Un aspetto fondamentale nella gestione dei fondi pensione è rappresentato dai mezzi patrimoniali. 

Questi devono essere sufficienti a coprire i rischi assunti dal fondo, soprattutto in caso di garanzia di prestazioni. 

Semplificando ulteriormente, i fondi pensione devono dotarsi di sufficiente denaro e coperture adeguate per poter mantenere gli impegni assunti nei confronti degli aderenti

Ogni fondo pensione, infatti, deve assicurare la presenza di mezzi patrimoniali proporzionati agli impegni finanziari assunti e, in caso di insufficienza, l’ente che ha istituito il fondo pensione può modificare la disciplina delle prestazioni per riequilibrare la situazione.

Inoltre, se un fondo pensione non soddisfa requisiti patrimoniali adeguati, la COVIP può intervenire limitandone l’operatività o vietando la disponibilità degli attivi fino al raggiungimento della conformità.

Il Ruolo della COVIP

La COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) è l’ente responsabile del monitoraggio e della supervisione dei fondi pensione.

I suoi compiti principali sono:

  • la verifica dell’adeguatezza patrimoniale dei fondi;
  • il controllo della conformità delle politiche di investimento alle normative;
  • l’intervento in caso di violazioni o squilibri patrimoniali.

Se vuoi approfondire le garanzie previste dalla legge nei fondi pensione, noi di Ciao Elsa abbiamo scritto un articolo per chiarire se un fondo pensione può fallire oppure no e abbiamo pubblicato un video YouTube proprio inerente a questo tema. 

Informativa agli Iscritti

La normativa richiede che i fondi pensione comunichino in modo chiaro e costante le loro politiche di investimento agli iscritti. 

I fondi pensione, infatti, devono produrre alcuni documenti: 

  • documento di politica di investimento (è un documento che descrive obiettivi, criteri e metodologie utilizzate per la gestione del portafoglio; tale documento deve essere rivisto almeno ogni tre anni o in seguito a cambiamenti rilevanti e lo trovi aggiornato e pubblicato sul sito di ogni fondo pensione)

  • accesso ai dati (qualunque fondo pensione tu abbia, deve metterti a disposizione un’area riservata in cui poter consultare facilmente le informazioni relative agli investimenti e all’andamento del tuo piano) 

La Trasparenza sui sottostanti

La legge però, purtroppo, non obbliga i fondi pensione ad essere trasparenti sui sottostanti.

Questo significa che tutti i fondi sono obbligati a darti indicazioni precise sulle percentuali di composizione delle varie linee di investimento e sono obbligati a seguire tutti i limiti e le disposizioni che abbiamo visto in questo articolo, ma non devono necessariamente fornirti l’elenco completo di tutti i sottostanti in cui investono

Questa cosa è lasciata alla discrezione del singolo fondo e molti fondi non lo fanno perché, appunto, non sono obbligati.

 Noi di Ciao Elsa crediamo che questo sia un aspetto su cui sarebbe davvero importante intervenire per poter garantire agli aderenti una totale trasparenza

Le linee d’investimento dei fondi pensione

Quasi tutti i fondi pensione, mettono a disposizione degli aderenti più di una linea in cui investire i propri soldi, solitamente almeno tre o quattro, alcuni fondi addirittura cinque o sei e in rarissimi casi solo due o una. 

Le diverse linee hanno gradi di volatilità, rischiosità e rendimenti potenziali differenti a seconda dei tipi di investimento che offrono. 

Le varie linee sono, inoltre, classificate dalla COVIP secondo uno schema preciso:

  • Linee garantite che offrono una garanzia di restituzione del capitale versato al verificarsi di determinati eventi come, ad esempio, al momento del pensionamento, o in caso di decesso. I fondi pensione che offrono queste linee d’investimento stipulano accordi con soggetti vigilati, come banche o compagnie assicurative, per garantire il rispetto degli obblighi assunti;
  • Linee obbligazionarie pure che investono esclusivamente in obbligazioni;
  • Linee obbligazionarie miste che investono principalmente in obbligazioni e solo in percentuale sensibilmente inferiore in strumenti di altra natura;
  • Linee bilanciate che in linea generale investono in azioni e obbligazioni in percentuali uguali o molto simili;
  • Linee azionarie che investono principalmente in azioni e in qualche caso addirittura solo in azioni. Per quanto riguarda questo tipo di linea, generalmente i fondi di categoria hanno una gestione più prudente rispetto ad altri fondi e spesso presentano una linea azionaria con 60% di azioni e non 80% o 90%, come avviene, invece, più di frequente, in altri tipi di fondo. 

Quando aderisci a un fondo pensione, devi scegliere una linea d’investimento che sia coerente con la tua propensione al rischio e il tuo orizzonte temporale

La COVIP dà delle linee guida basate sul numero di anni che ti separano al pensionamento. 

Queste stesse indicazioni, noi di Ciao Elsa le abbiamo utilizzate nel nostro Comparatore di fondi pensione che puoi usare per fare un confronto tra tutti i fondi collocabili in Italia e scegliere quello più adatto a te

Vediamo alcuni esempi concreti basati sugli anni che ti mancano alla pensione:

  • se, infatti, ti mancano dai 25 ai 40 anni di lavoro prima di andare in pensione, la comparazione avverrà in automatico con la linea azionaria. 
  • se ti mancano dai 10 ai 25 anni di lavoro, vedrai la comparazione effettuata con la linea bilanciata. 
  • l’obbligazionario misto è invece il comparto assegnato di default a chi andrà in pensione tra minimo 7 anni e massimo 10 anni
  • l’obbligazionario puro viene associato a chi ha ancora 5, 6 o 7 anni di lavoro davanti. 
  • se ti mancano meno di 5 anni, invece, la comparazione avverrà con la linea garantita.  

L’età di pensionamento considerata dal comparatore è la finestra di vecchiaia che oggi cade a 67 anni e se vuoi, puoi modificare la linea con cui effettuare la comparazione. 

La scelta della linea in cui investire il tuo fondo pensione è solo tua e non sei obbligato a seguire queste linee guida.

Inoltre, ricordati che la scelta che compi oggi, non sei obbligato a mantenerla fino al pensionamento. 

Questo significa che, se vuoi, puoi modificare la linea di investimento nel tempo in base alle tue preferenze. 

Alcuni fondi, oltre alle singole linee, ti mettono a dispozione anche dei piani di investimento denominati Life-Cycle.

In pratica, con questa opzione, dici al tuo fondo pensione di modificare automaticamente la linea d’investimento in base alla tua età. Il fondo procederà a cambiare l’investimento rendendolo sempre meno volatile e rischioso man mano che ti avvicini all’età di pensionamento

La volatilità di mercato spiegata da Ciao Elsa

Se hai molti dubbi sulla linea da scegliere e vorresti avere rendimenti interessanti investendo in una linea bilanciata o azionaria, ma sei preoccupato di rischiare troppo, ecco una spiegazione semplice e utile di come funzionano queste linee d’investimento.

Ipotizziamo che tu abbia un fondo pensione in cui vengono periodicamente versati dei soldi.

Per semplicità, ipotizziamo che tu ci versi 100 € al mese!

Se hai scelto una linea bilanciata o azionaria, i tuoi soldi vengono investiti nel mercato finanziario. E il mercato, per sua natura, oscilla, ovvero va su e giù.

In pratica, in alcuni momenti va bene e in altri no.

Ogni volta che versi dei soldi nel tuo fondo, acquisti delle quote di mercato e noi di Ciao Elsa, per semplificare, facciamo finta che le quote siano delle mele e il tuo fondo pensione sia un carrello della spesa.

Se oggi una una mela costa 10 €, tu con i tuoi 100 € ne compri 10 e le metti nel carrello della spesa.

Ora, ipotizziamo che i mercati vadano bene e che il valore di una singola mela salga a 20 €. 

Cosa succederà con i 100 € che verserai? Comprerai solo 5 mele.

Se poi il mercato crollerà, il prezzo delle mele scenderà.

Facciamo finta che una mela arrivi a valere 1 €. Tu, con i tuoi ulteriori 100 €, comprerai ben 100 mele, e sarai felice perché con la solita cifra avrai comprato molte più mele.

Ricordati che se hai un fondo pensione con investimento bilanciato/azionario, quando versi i tuoi 100 €, non hai più 100 € ma un certo numero di quote (mele, nel nostro esempio), che varia in base al prezzo di acquisto.

Nella fase di accumulo, cioè quando stai creando il tuo capitale comprando le mele, puoi darti come obiettivo quello di riempire il più possibile il tuo carrello della spesa.

Per cui quando il tuo fondo pensione è “in perdita” sii felice perché significa che le mele sono andate in offerta e ne compri di più con lo stesso importo.

Attenzione, invece, al momento in cui andrai in pensione e “venderai” il tuo carrello di mele (quote) e acquisirai soldi. 

Ecco, in quel momento, se il mercato è giù tu hai un problema e rischi di portare a casa un risultato negativo. 

Per evitare questa spiacevole possibilità, puoi sempre modificare la linea d’investimento qualche anno prima di andare in pensione e scegliere un atteggiamento più prudente alla fine.