I fondi pensione sono pensati per aiutarti in pensione, quando avrai un assegno pensionistico molto inferiore rispetto al tuo ultimo reddito.
Per questo motivo la loro struttura è più rigida rispetto ad altri strumenti di investimento e di accantonamento.
Nulla a che vedere, infatti, con un conto corrente, un conto deposito svincolato o un PAC a cui puoi attingere liberamente quando vuoi.
Ciononostante, in caso di necessità prima della pensione, hai la possibilità di prelevare parte della liquidità contenuta nel tuo fondo.
Questa sorta di prelievo è chiamata Anticipazione e le anticipazioni previste nei fondi pensione sono di tre tipi:
- anticipazione per spese mediche
- anticipazione per acquisto o ristrutturazione della prima casa tua o dei tuoi figli
- anticipazione per qualunque motivo, cioè senza specificare al fondo pensione la ragione della tua richiesta.
In questo articolo analizziamo in dettaglio tempi, modi e requisiti necessari per richiedere le anticipazioni al tuo fondo pensione.
Anticipazione per spese mediche
È l’anticipo previsto nel caso tu debba sostenere delle spese sanitarie.
Requisiti
Questa anticipazione la puoi richiedere da subito, cioè dal momento in cui esiste il tuo fondo pensione, senza limitazioni temporali.
Ovviamente, se oggi apri il tuo primo fondo pensione con, ad esempio, il TFR maturando e un contributo volontario, nell’immediato futuro non ci saranno molti soldi da prelevare ma, per quanto riguarda le possibilità previste, puoi richiedere l’anticipazione per spese mediche in qualunque momento.
La condizione necessaria è che tu debba sostenere delle spese legate alla tua salute o alla salute del tuo nucleo familiare.
Quanto puoi richiedere
La legge prevede che tu possa chiedere per spese mediche fino a un massimo del 75% del tuo fondo pensione.
Tassazione
Abbiamo detto all’inizio di questo articolo che i fondi pensione sono strutturati in modo rigido, poiché il legislatore li ha concepiti affinché ti aiutino una volta arrivato in pensione.
Proprio per questo motivo le richieste di anticipazione subiscono sempre una tassazione.
Nel caso di anticipo per spese mediche, la tassazione è quella agevolata, prevista dal d.Lgs 252/2005 in caso di chiusura del fondo per pensionamento.
Per l’anticipo per spese sanitarie, infatti, la tassazione va da un massimo del 15% a un minimo del 9% ed è calcolata in base a quanti anni di permanenza hai nel fondo pensione nel momento in cui fai la richiesta di anticipo.
Se l’hai aperto da 15 anni o meno, la tassazione è del 15% e diminuirà di uno 0,3% annuo per ogni anno in più oltre il quindicesimo, fino a bloccarsi al 9% se richiedi l’anticipazione dopo 35 anni di permanenza nella previdenza complementare.
Ricordati che, come sempre in questo campo, fa fede la data di prima adesione alla previdenza complementare, cioè la data in cui hai aperto il tuo primo fondo pensione, anche se fai richiesta in un secondo fondo, aperto successivamente.
Finché lascerai attivo il tuo primo fondo e anche in caso tu l’abbia trasferito in un fondo successivo, beneficerai della data di prima adesione che varrà per tutti i tuoi fondi.
Se, invece, sul tuo primo fondo hai esercitato il riscatto, cioè l’hai chiuso prima della pensione per inoccupazione o per perdita dei requisiti minimi, allora la data di adesione a quel vecchio fondo non varrà più e il calcolo della tassazione applicata all’anticipo per spese mediche si baserà sulla data di adesione al tuo fondo più anziano attualmente ancora attivo, anche se non è il primo a cui hai aderito.
Come chiedere l’anticipo per spese mediche
Per richiedere questo anticipo c’è un iter burocratico da rispettare. Non basta, infatti, andare al fondo pensione e annunciare che hai questa necessità.
Occorre, invece, presentare dei preventivi che attestino le spese che dovrai sostenere e la certificazione della tua ASL (o del tuo medico curante) che dichiara la necessità e la non differibilità di quelle cure.
Questa documentazione andrà allegata al modulo con richiesta di anticipazione che qualunque fondo pensione ti mette a disposizione.
Anticipazione per acquisto o ristrutturazione della prima casa
Questo anticipo è previsto solo ed esclusivamente se devi sostenere delle spese per la prima casa e non anche per eventuali seconde o terze case.
Requisiti
A differenza della richiesta per spese sanitarie che, l’abbiamo appena visto, si può presentare in qualunque momento, l’anticipazione per la prima casa si può presentare decorsi almeno 8 anni dalla data di prima adesione alla previdenza complementare.
Ai fini del calcolo di questi 8 anni, esattamente come per la tassazione agevolata dal 15% al 9%, fa fede la data di adesione al tuo primo fondo pensione, purché tu non l’abbia, nel frattempo, riscattato.
Il tuo primo fondo, quindi, dev’essere ancora attivo o essere stato trasferito.
Quanto puoi richiedere
Come per le spese mediche, anche in questo caso, puoi richiedere fino a un massimo del 75% del tuo fondo pensione.
Tassazione
Se la percentuale di prelievo possibile rimane la stessa dell’anticipazione per spese sanitarie, non è così anche per la tassazione dovuta.
In caso di anticipo per la prima casa, infatti, la tassazione non è agevolata e non cambia in base agli anni di permanenza nel fondo, ma è fissa sempre al 23%.
Come chiedere l’anticipo per prima casa
Per ottenere la liquidità dal tuo fondo pensione per questa necessità, devi presentare copia degli atti di compravendita, come il rogito o il preliminare, o, in caso di ristrutturazione, la documentazione che dimostri questo tipo di intervento.
Anche in questo caso, dovrai allegare la documentazione al modulo previsto dal fondo pensione per richiedere gli anticipi.
Anticipazione per qualunque motivo
Vediamo ora l’ultimo tipo di anticipazione che non richiede spiegazioni formali e attestate da documentazione.
In pratica, questo è il tipo di anticipazione giusta per te se hai bisogno di liquidità per fare qualunque altra cosa.
Requisiti
L’unico requisito da soddisfare è l’aver aderito alla previdenza complementare da almeno 8 anni ,esattamente come per l’anticipo prima casa.
Quanto puoi richiedere
Quando richiedi un’anticipazione per qualunque motivo non avrai a disposizione fino al 75% del tuo fondo come nei due casi precedenti, ma solo fino al 30%.
Tassazione
In questa anticipazione la tassazione è la stessa dell’anticipo prima casa, ovvero rimane sempre fissa al 23%.
Come chiedere l’anticipo per qualunque motivo
In questo caso non servirà produrre tanta documentazione, ti basterà invece compilare e presentare l’apposito modulo di richiesta di anticipo che il fondo pensione ti mette a disposizione.
I tempi tecnici
Come ti abbiamo spiegato all’inizio di questo articolo, i fondi pensione non sono bancomat, conti deposito svincolati o forme di accantonamento che in qualche ora o in pochi giorni ti consentono di avere in conto corrente la liquidità che hai chiesto.
Tieni sempre presente che, per legge, i fondi pensione hanno fino a 6 mesi di tempo per liquidare le anticipazioni agli aderenti.
Generalmente i fondi non impiegano tutto questo tempo per liquidare le somme richieste ma, normalmente, almeno un mese ci vuole.
Quindi, se conti su una parte della liquidità del tuo fondo pensione per acquistare la tua prima casa, ad esempio, ricordati di avviare la parte burocratica e amministrativa non all’ultimo minuto.
Gli importi su cui è possibile chiedere gli anticipi
Se sei un dipendente pubblico, devi ricordarti che non puoi richiedere le anticipazioni al tuo fondo sugli importi di TFR, ma solo sugli importi che deduci fiscalmente entro il limite di 5.164,57 € all’anno, quindi i tuoi contributi volontari e il contributo del datore di lavoro previsto dal tuo CCNL.
Rispetto ai dipendenti del settore privato, che invece possono chiedere anticipazioni su qualunque importo contenuto nel loro fondo pensione, i dipendenti pubblici hanno un montante meno consistente su cui poter chiedere le anticipazioni, proprio perché gli importi di TFR non sono disponibili.
Quanto volte puoi richiedere le anticipazioni
Le anticipazioni possono essere richieste più volte e in momenti diversi, ma non sempre otterrai l’anticipo e, in ogni caso, per sapere se e quanto puoi richiedere di volta in volta, è utile spiegarti come vengono calcolate le somme concedibili.
Per semplicità, facciamo degli esempi.
Primo esempio
Nel primo esempio vogliamo mostrare il calcolo della somma concedibile nel caso in cui vengano fatte due richieste di anticipazioni differenti.
Oggi, nel tuo fondo pensione ci sono 20.000 € e decidi di chiedere il 50% per ristrutturazione prima casa, quindi prelevi 10.000 € di anticipazione lorda.
Nel tuo fondo, quindi, rimangono 10.000 €.
Nei prossimi due anni verserai 2000 € all’anno e, quindi, tra due anni, nel tuo fondo ci saranno 14.000 €.
In quel momento, dovendo affrontare delle spese mediche, farai richiesta di anticipo del 75% per spese sanitarie.
Questa seconda anticipazione verrà calcolata prendendo tutto ciò che è stato versato nel tuo fondo nel tempo, cioè i 20.000 € versati fino a 2 anni fa e i 4.000 € versati negli ultimi 2 anni.
Su questi 24.000 € complessivi versati sarà calcolato il 75%, ovvero 18.000 € e, a questi 18.000 €, verranno sottratti i 10.000 € che hai già avuto con la precedente richiesta.
Quindi, questa volta, otterrai 8.000 € lordi.
Questi 8.000 € sono la somma di due importi:
- 3.000 €, ovvero il 75% dei 4.000 € versati negli ultimi due anni che non erano stati oggetto di anticipazioni precedenti;
- 5.000 Euro, cioè il 25% residuo dei 20.000 euro sui quali avevi già chiesto il 50% per prima casa.
Secondo esempio
Qui vediamo cosa succede quando la richiesta di anticipo porta a un conteggio negativo.
Tra due anni, quando cioè, riprendendo il caso appena visto, nel tuo fondo pensione ci saranno 14.000 €, farai richiesta del 30% senza motivo, anziché del 75% per spese mediche.
Potrai vedere accolta questa tua richiesta?
No.
Perché sui 24.000 € versati complessivamente, il fondo calcolerà il 30%, ovvero 7.200 €, a cui andranno sottratti i 10.000 già avuti con la precedente anticipazione.
7200 € - 10.000 € = -2.800 € (valore negativo)
Dal momento che il risultato è negativo, questa richiesta di anticipo non potrà essere accolta.
Terzo esempio
Facciamo un ultimo esempio e consideriamo di chiedere per due volte lo stesso tipo di anticipazione.
Oggi ci sono 20.000 € nel tuo fondo e decidi di chiedere il 30% senza motivo, ottenendo 6.000 € e lasciando nel fondo 14.000 €.
Tra due anni nel tuo fondo ci saranno 18.000 € perché, come negli esempi precedenti, nei prossimi due anni verserai 4.000 € in totale, cioè 2.000 € all’anno.
Tra due anni vorrai richiedere nuovamente il 30% senza motivo che verrà calcolato sui 24.000 € versati complessivamente.
Il 30% di 24.000 € è pari a 7.200 €.
A questo importo devi sottrarre i 6.000 € già avuti due anni fa, così da ottenere l’importo di anticipo del 30% senza motivo che puoi avere oggi, ovvero 1.200 € lordi.
Un po’ complesso, in effetti, ma speriamo di essere riusciti a fare un po’ di chiarezza.
La fiscalità legata alle anticipazioni
Abbiamo già visto in precedenza che le anticipazioni, seppur in modo diverso, sono sempre tassate.
Nello specifico, le spese mediche hanno tassazione dal 15% al 9% calcolata sugli anni di permanenza complessiva nella previdenza complementare.
Gli anticipi per la prima casa e per qualunque motivo sono tassati al 23%.
Ci sono, però, due casi in cui queste tassazioni si annullano e c’è, invece, un caso in cui la tassazione è più alta.
Il reintegro delle anticipazioni
Il d.Lgs 252/2005 ti dà la possibilità di reintegrare le anticipazioni in qualsiasi momento, sia totalmente sia parzialmente.
Quindi se hai chiesto un anticipo per prima casa e hai avuto, per esempio, 10.000 €, puoi in futuro reintegrare totalmente questa anticipazione, versando altri 10.000 €, oppure, puoi reintegrarla parzialmente versando una somma inferiore rispetto al totale di 10.000 € ottenuto.
Se reintegri tutta o una parte della somma che hai richiesto al tuo fondo pensione, ti spetta un credito d’imposta equivalente all’imposta che hai versato quando hai incassato l’anticipo (23% o dal 15% al 9%).
Questo credito d’imposta ti spetta sulle somme che eccedono il limite di euro 5.164,57 €.
I 5.164,57 €, invece, vengono normalmente dedotti recuperando l’aliquota IRPEF corrispondente, calcolata sul tuo reddito lordo.

Come abbiamo spiegato all’inizio, i fondi pensione cercano, in tutti i modi, di incentivare gli aderenti ad arrivare al giorno della pensione con il fondo più pieno possibile.
Anche il reintegro delle anticipazioni e il relativo beneficio fiscale che ne consegue, va in questa direzione.
Se non hai dedotto i contributi versati
Sempre per quanto riguarda la componente fiscale, c’è un secondo caso in cui puoi annullare la tassazione dovuta per le anticipazioni.
Questo caso riguarda, tipicamente, le partite IVA in regime forfettario che non pagano l’IRPEF e quindi non possono dedurre, ma vale anche per tutti coloro che hanno versato più di 5.164 € all’anno non godendo della deduzione fiscale sulla parte eccedente rispetto al tetto massimo appena menzionato.
Chi non deduce, infatti, presentando al fondo l’apposito modulo dei contributi non dedotti, sa che, in caso di riscatto o di pensionamento, lo Stato non vorrà la tassazione del 23% o quella agevolata dal 15% al 9% sugli importi che non hanno avuto beneficio fiscale.
In questi casi, la tassazione non viene applicata nemmeno alle richieste di anticipazione.
Adesione precedente al 2007
In un unico caso la tassazione sulle anticipazioni è più alta rispetto a quanto abbiamo visto finora.
Se hai aderito al tuo fondo pensione prima del 2007, anno in cui è entrato in vigore a tutti gli effetti il d.Lgs 252/2005, devi sapere che gli importi versati fino al 31/12/2006 non saranno liquidati con tassazione agevolata nemmeno per spese mediche.
Anche questa anticipazione, infatti, subirà la tassazione del 23% come le altre.
Per gli importi versati dal 2007 in poi, invece, le regole di fiscalità applicata alle anticipazioni sono quelle che abbiamo analizzato in questo articolo.
Anticipazioni sul TFR lasciato in azienda
Se ti stai chiedendo come funzionano le anticipazioni che puoi chiedere al tuo datore di lavoro se hai lasciato il TFR in azienda, sappi che, in linea generale, le anticipazioni in azienda sono disponibili dopo 8 anni dalla data di assunzione, quindi se cambi datore di lavoro ricomincia a contare da zero.
In azienda hai a disposizione fino al 70% del tuo TFR maturato per spese sanitarie, prima casa, nascita di un figlio e formazione personale.
Sempre in linea di massima le anticipazioni si possono richiedere una sola volta nel corso del rapporto di lavoro.
In azienda, però, c’è negozialità e l’accesso alla liquidità del tuo TFR può essere meno rigida che in un fondo pensione.
Infatti, se il tuo datore di lavoro è d’accordo, può elargire un’anticipazione anche prima degli otto anni previsti, per importi superiori al 70% e senza chiederti tanta documentazione.
Allo stesso tempo, però, potrebbe negare l’anticipazione anche al verificarsi dei requisiti.
In particolare questo potrebbe verificarsi se la tua azienda avesse già liquidato anticipazioni ad altri dipendenti, poiché il codice civile le consente di accordare anticipazioni nei limiti del 10% degli aventi titolo e, comunque, del 4% del numero totale dei dipendenti.
Facciamo un esempio: immagina di dover affrontare una spesa imprevista per riparare il motore della tua auto.
Con il TFR in azienda, potresti utilizzare il denaro immediatamente per coprire questa spesa senza dover attendere, ma solo se il datore di lavoro acconsente ad accordarti un’anticipazione al di fuori delle motivazioni e tempistiche previste.
Potrebbe inoltre rifiutarsi se, nello stesso periodo, avesse già consentito ad altri dipendenti di usufruire di anticipazioni sul TFR.