Negli ultimi mesi, in questo blog e nella pagina YouTube di Ciao Elsa, abbiamo seguito gli sviluppi del testo della Manovra Finanziaria proposta dal Consiglio dei Ministri per il 2025.
In particolare, ci siamo concentrati sulle parti del testo che riguardano la pensione e la previdenza complementare.
Il testo è stato firmato dal Presidente della Repubblica il 23 ottobre 2024 e da quel momento è oggetto di discussione in sede parlamentare.
Finché non sarà approvato definitivamente, nulla di ciò che contiene può essere considerato certo al 100%.
In questo articolo vogliamo aggiornarti sul dibattito che riguarda l’introduzione di un semestre di silenzio/assenso pensato per i lavoratori dipendenti che non hanno ancora aderito con il TFR alla previdenza complementare.
Come funziona il silenzio/assenso
Durante questa finestra temporale di sei mesi, si chiede a tutti i lavoratori dipendenti che hanno lasciato il loro TFR in azienda, di indicare esplicitamente la propria volontà di versare o meno il proprio TFR in un fondo pensione.
Se un lavoratore non risponde entro sei mesi, quindi in caso di silenzio, scatta in automatico il versamento del TFR maturando a una forma di previdenza complementare.
Nello specifico, nel fondo di categoria del proprio CCNL oppure, se l’azienda ha più fondi in accordo, nel fondo con il maggior numero di adesioni o ancora, se l’azienda non ha accordi, al fondo Cometa (il fondo di categoria del settore metalmeccanico).
La non scelta comporta, di fatto, una situazione irreversibile che il lavoratore non potrà modificare in futuro.
Infatti, se si lascia il TFR in azienda, si può modificare questa scelta in qualunque momento e optare per il versamento del TFR maturando in un fondo pensione.
Se, invece, si sceglie il fondo pensione, non si può poi cambiare idea e lasciare nuovamente il TFR in azienda.
Questa regola è stabilita dal d.Lgs 252/2005 che regolamenta la previdenza complementare in Italia.
Tale previdenza è, ormai, sempre meno un’opportunità facoltativa e sempre più una necessità per i lavoratori italiani. Soprattutto per i giovani che, con il sistema contributivo, avranno pensioni molto più basse rispetto al loro ultimo stipendio.
L’iter della proposta
Questa proposta sul silenzio/assenso era stata avanzata, quest’estate, da alcuni esponenti della maggioranza.
Pochi giorni prima che venisse presentato ufficialmente il testo della manovra, sembrava ormai sicuro che questa proposta ne avrebbe fatto parte.
Nel testo presentato dal Consiglio dei Ministri, invece, non è stato inserito il semestre di silenzio/assenso e questo ha comportato una forte critica, proprio all’interno della stessa maggioranza di Governo.
Alcuni esponenti della maggioranza, infatti, hanno presentato degli emendamenti sulla riapertura del semestre di silenzio/assenso.
Questi emendamenti sono stati inizialmente dichiarati inammissibili, ma negli ultimi giorni sono stati riammessi, poiché il semestre di silenzio/assenso è considerato coerente con le misure sulla previdenza complementare contenute nell’Articolo 28 del testo della manovra.
Come avevamo scritto nel nostro ultimo articolo sul testo della manovra 2025, l’Articolo 28 era l’unico che introduceva una novità nella previdenza complementare che, per il resto, restava sostanzialmente esclusa dal testo.
Ora aspettiamo di sapere se questa proposta diventerà definitiva e se, nel 2025, si aprirà davvero il semestre di silenzio/assenso.
Considerazioni
In Ciao Elsa siamo favorevoli ai cambiamenti che incentivano i lavoratori a occuparsi del loro futuro e a sfruttare le possibilità che lo Stato ci mette a disposizione con i fondi pensione.
Oggi, due terzi degli aventi diritto in Italia non hanno aperto un fondo pensione e la ragione principale è la scarsa conoscenza dello strumento.
I fondi pensione sono strumenti finanziari d’investimento che vanno compresi e utilizzati nel miglior modo possibile, a partire dalla situazione specifica di ogni lavoratore.
Per questo crediamo sia fondamentale che i lavoratori prendano decisioni informate, potendo esercitare una scelta autonoma e non subita.
Siamo convinti che solo una scelta consapevole è una scelta libera che darà i suoi frutti in futuro.
Introdurre un semestre di silenzio assenso, senza una buona campagna informativa, potrebbe generare confusione e opposizione nei confronti della previdenza complementare.
Ci auguriamo perciò che, se ci sarà il semestre di silenzio/assenso, questo venga accompagnato da un’informazione chiara, approfondita e accessibile a tutti.