Sei entrato da poco nel mondo del lavoro e senti dire che la tua pensione, in futuro, sarà bassa.
Lavori ormai da anni e hai realizzato che rispetto ai tuoi colleghi già andati in pensione, non potrai contare su un assegno previdenziale simile al tuo ultimo stipendio.
Hai sentito parlare di fondi pensione, deducibilità fiscale, vantaggi sul TFR versato nella previdenza complementare, ma hai ancora tanti dubbi e domande sui fondi pensione e, soprattutto, non sai quale fondo scegliere.
Ecco perché è nata Ciao Elsa
La start-up innovativa che spiega in modo facile le cose difficili e noiose su TFR e previdenza complementare.
Il nostro progetto ha l’ambizione di rendere consapevoli le persone sul loro futuro previdenziale indipendentemente dalla loro familiarità con temi come la finanza, gli investimenti, le tasse e le pensioni.
Vogliamo che tutti abbiano accesso a informazioni chiare, comprensibili e dettagliate sulla realtà previdenziale e sulle possibilità strategiche che esistono oggi per integrare la pensione pubblica.
Ciao Elsa è un abilitatore alla previdenza complementare e per questo motivo abbiamo creato anche il primo comparatore di fondi pensione personalizzato d’Italia.
In questo articolo ti spiegheremo come potrai utilizzarlo e ti daremo le informazioni necessarie per capire cos’è un fondo pensione e quali sono i criteri da tenere in considerazione quando se ne sceglie uno.
Per capire qual è il fondo migliore per te, occorre prima di tutto sapere quali sono le caratteristiche che distinguono i fondi pensione da altri tipi di risparmio.
Cos’è un fondo pensione
I fondi pensione sono degli strumenti finanziari d'investimento a lungo o lunghissimo termine, pensati per darti un sostegno economico una volta arrivato alla pensione.
In concreto, puoi immaginare un fondo pensione come un contenitore intestato a una singola persona in cui, durante il corso della vita lavorativa, è possibile versare del denaro per accumularlo e farlo fruttare.
Lo scopo ultimo è avere un capitale o una pensione integrativa quando non lavorerai più.
Oggi, in Italia, esistono oltre 100 fondi pensione con le stesse regole e le stesse caratteristiche, previste dal D. Lgs 252/2005.
Non c’è un fondo sempre giusto e un fondo sempre sbagliato, anzi.
Proprio perché non esiste in assoluto un fondo migliore degli altri, tutto dipende dalla tua situazione e da ciò che cerchi di ottenere con il tuo fondo pensione.
È sempre utile, però, conoscere le regole comuni a tutti i fondi.
Caratteristiche principali dei fondi pensione
I fondi pensione mettono a disposizione degli aderenti varie linee d’investimento che si possono scegliere e modificare nel tempo.
Il ventaglio di opzioni prevede quasi sempre una linea molto prudente, in alcuni casi garantita, e poi linee con componenti obbligazionarie e azionarie con grado di volatilità crescente.
A differenza di un piano di risparmio e di accumulo, la struttura dei fondi pensione è più rigida quando si tratta di prelevare la liquidità che contengono.
Ciononostante, in caso di necessità prima della pensione, è prevista la possibilità di chiedere delle anticipazioni in tre casi:
- Fino al 75% per spese mediche (fin da subito);
- Fino al 75% per acquisto o ristrutturazione della tua prima casa (dopo 8 anni dalla data di prima adesione);
- Fino al 30% per qualunque motivo (sempre dopo 8 anni dalla data di prima adesione).
Un’altra sostanziale differenza tra uno strumento classico di accumulo del risparmio e un fondo pensione è la tassazione finale che nel caso degli investimenti è prevista a fine corsa e calcolata solo sulla plusvalenza eventualmente guadagnata, mentre nei fondi pensione si divide in:
- tassazione sulla plusvalenza, dovuta al 31/12 di ogni anno, del 20% su azioni e obbligazioni e del 12% sui titoli di Stato;
- tassazione sul versato calcolata in base agli anni di permanenza nella previdenza complementare.
Quando andrai in pensione, il tuo fondo verrà tassato con un’aliquota che va da un minimo del 9% a un massimo del 15% e che verrà calcolata in base al TEMPO.
Se oggi apri il tuo primo fondo pensione e andrai in pensione nei prossimi 15 anni, la tua tassazione sarà la massima: il 15%.
Per ogni anno di permanenza in più oltre al 15esimo, questa tassazione diminuisce dello 0,3% all’anno, fino al minimo possibile che è il 9%, raggiungibile se resti in previdenza complementare 35 anni o più.
Quindi il concetto è: più giovane sei nel momento in cui aderisci, meno pagherai di tasse alla fine e la tassazione che pagherai verrà calcolata sulla data di prima adesione, cioè il giorno in cui hai aderito al tuo primo fondo pensione.
Non sei obbligato a rimanere tutta la vita nel primo fondo pensione che hai scelto.
Se stai analizzando bene il tuo fondo e vuoi utilizzare il nostro comparatore per capire se ce n’è uno più adatto a te, tieni presente che il d.lgs. 252/2005 prevede la possibilità di effettuare il trasferimento di un fondo in un altro fondo, senza che la data di prima adesione cambi o venga persa.
Questa data è “salva” anche in caso di adesione a più fondi in momenti diversi, concedendoti di poterla far valere come “data di partenza” per accedere alle varie richieste di anticipazione, riscatto, richiesta della prestazione etc., tutte opzioni che per essere esercitate necessitano sempre di un tempo minimo di permanenza nel sistema della previdenza complementare.
C’è però un caso in cui si perde la data di adesione, ovvero quando si effettua il riscatto del proprio fondo pensione prima dell’arrivo in pensione.
Questa operazione si può fare se si è senza lavoro oppure se si aderisce a un fondo di categoria legato a un CCNL e, cambiando lavoro, si viene inquadrati con un altro CCNL.
Se si riscatta un fondo pensione prima di essere arrivati alla pensione, oltre a perdere la data di adesione, si paga una tassazione del 23% anzichè quella agevolata dal 15 al 9, che resta invece valida se il motivo del riscatto anticipato è morte, invalidità permanente, o disoccupazione prolungata (12 o 48 mesi).
Perché lo Stato chiede una tassazione quando si chiude il fondo pensione sia prima che dopo essere arrivati alla pensione?
Perché in fase di accumulo i fondi pensione prevedono molti vantaggi fiscali di cui puoi beneficiare ogni anno e che non sono previsti in nessun altro tipo di strumento di investimento.
Ecco i vantaggi previsti nei fondi pensione a seconda di come vengono alimentati.
Il TFR è il primo modo con cui un dipendente, pubblico o privato che sia, può alimentare il suo fondo pensione.
Nel caso tu faccia versare dal tuo datore di lavoro il tuo TFR nel tuo fondo pensione, a fine corsa pagherai la tassazione dal 15 al 9% mentre, se tu lasciassi il TFR in azienda, pagheresti una aliquota piena che varia da un minimo del 23% a un massimo del 43%.
Il TFR lasciato in azienda, infatti, viene tassato a conclusione del rapporto di lavoro con l’aliquota media IRPEF calcolata sulle tue ultime 5 retribuzioni annue lorde. Più alta è la tua RAL, più tasse pagherai.
Se poi fai versare il tuo TFR in un fondo con l’accordo, puoi anche sfruttare il contributo datoriale che, generalmente, corrisponde a qualche centinaio di Euro in più che il tuo datore di lavoro deve aggiungere ogni anno nel tuo fondo pensione.
Ciò accade solo se anche tu versi una piccola percentuale della tua RAL e scegli il fondo di categoria legato al tuo CCNL o un fondo con cui la tua azienda abbia stretto un accordo.
Noi di Ciao Elsa chiamiamo il contributo datoriale “soldi gratis”.
Quindi, se non sapevi di avere questa possibilità, puoi usare il nostro comparatore per verificare qual è il fondo previsto dal tuo settore lavorativo e a quanto ammonta il tuo contributo datoriale annuo.
Anche alcuni importi welfare possono essere usati per alimentare il tuo fondo pensione, con notevoli vantaggi fiscali.
Sia come dipendenti, sia come liberi professionisti o lavoratori autonomi, è possibile alimentare i fondi pensione con il contributo volontario, ovvero il risparmio personale.
In questo caso si ha diritto a un importante vantaggio fiscale, quello della deduzione, cioè il meccanismo con cui lo Stato abbatte l’imponibile su cui si pagano le tasse.
Ogni anno, infatti, il tuo fondo pensione ti dà la possibilità di portare in deduzione fino a 5164,57 Euro, recuperando l’aliquota IRPEF massima corrispondente agli importi che versi, calcolata sulla tua RAL.
Anche in questo caso, non esiste fondo buono o fondo cattivo, ma molto dipende da quanto intendi versare nel tuo fondo e con il nostro comparatore potrai fare varie simulazioni ipotizzando più scenari di versamento.
Cosa succede al tuo fondo pensione, una volta che sarai arrivato in pensione?
Potrai ritirarlo scegliendo tra tre opzioni che non devi decidere ora, ma solo nel momento in cui lo chiuderai.
La prima opzione è la rendita al 100%, a tutti gli effetti, una seconda pensione che entra nel tuo c/c sotto forma di mensilità o annualità, affiancandosi alla pensione pubblica.
Non esiste un solo tipo di rendita: c’è quella vitalizia, quella reversibile, quella certa, quella con controassicurazione e quella che raddoppia in caso di non autosufficienza.
A seconda del tipo di rendita che sceglierai, cambierà l’importo mensile accreditato nel tuo conto corrente.
La seconda opzione di ritiro è quella che ti permette di avere fino al 50% in capitale e 50% in rendita.
Se l’idea di avere una pensione integrativa ti piace, ma vorresti anche goderti subito una parte dei soldi del fondo, o devi affrontare qualche spesa consistente, la legge 252/2005 ti permette di ritirare fino al 50% del tuo fondo in capitale, mentre la percentuale residua viene convertita nella rendita che preferisci.
Se invece, una volta in pensione, avrai necessità o desiderio di ritirare il tuo fondo al 100% in capitale, allora darai disposizione al fondo pensione di liquidare la posizione individuale nel tuo conto corrente in un solo bonifico.
Per procedere con questa richiesta, però, occorre soddisfare una condizione: che il 70% del montante finale nel fondo pensione, convertito in rendita, non dia un importo annuo che superi il 50% dell’assegno sociale.
Tutta questa lunga e complicata formula, tradotta in termini semplici, ci dice che il fondo pensione non deve superare una certa quantità economica, se vuoi poterlo ritirare tutto in un’unica soluzione.
Abbiamo fin qui visto le regole comuni a tutti i fondi, stabilite dal D.Lgs 252/2005 e su cui i fondi non possono apportare modifiche.
Ora scendiamo più nel dettaglio dei criteri che devono guidarti quando stai per scegliere il fondo migliore per te e sulle differenze che ci sono tra fondo e fondo.
Cosa tenere in considerazione quando si sceglie un fondo pensione
Ci sono molti aspetti e variabili da tenere presente quando si sceglie un fondo pensione e si possono suddividere in due tipologie: le variabili personali e quelle dei singoli fondi pensione.
Aspetti personali
La prima domanda che devi porti è: come vuoi alimentare il tuo fondo pensione?
Solo con il TFR? Solo con soldi tuoi? Con entrambi?
La domanda immediatamente successiva è: quanto vuoi alimentare il tuo fondo pensione?
Mettiamo il caso in cui tu stia valutando di versare in un fondo pensione una parte dei tuoi risparmi mensili o annuali.
Prevedi di versare 50 Euro al mese o 250?
1000 Euro all’anno o tutti i 5164,57 previsti come quota massima deducibile?
Avere un’idea di quanto si vuole versare nel proprio fondo pensione è importantissimo ed è uno dei fattori che orienta la scelta.
La seconda variabile personale fondamentale è: che orizzonte temporale hai?
Cioè, quanti anni ti mancano alla pensione?
Questo dato influisce molto nella scelta della linea d’investimento.
Spesso, a orizzonti temporali lunghi, oltre i 20 o 25 anni, si associa una linea più volatile, ad esempio una linea azionaria.
Se invece si aderisce al fondo pensione a pochi anni dal pensionamento, normalmente si opta per linee più prudenti come, ad esempio, una linea obbligazionaria pura o addirittura garantita.
La domanda a cui rispondere è: che tipo di investimento cerchi?
Una linea che abbia potenzialmente rendimenti migliori nel medio lungo periodo a fronte di una maggiore volatilità o una linea più prudente con potenziali rendimenti inferiori?
Come vedi, prima di tutto, è bene che tu chiarisca a te stesso le tue intenzioni, per poi prendere in considerazioni le condizioni specifiche che i singoli fondi ti propongono e scegliere quello più adatto a te oggi.
Caratteristiche variabili da fondo a fondo
Tutti i fondi pensione hanno le stesse regole, quelle sancite dal D. Lgs. 252/2005, che abbiamo elencato.
Alcune cose però cambiano tra un fondo e l’altro e queste variabili, rapportate alle tue caratteristiche personali, influiscono molto sulla scelta del fondo.
Occorre, infatti, valutare i costi.
Ogni fondo pensione ha costi diversi che impattano più o meno sul risultato a seconda di quanto sono consistenti e anche a seconda di quanto versi.
Altra cosa da osservare sono i rendimenti storici, che non sono predittivi dei rendimenti futuri perché nessuno sa cosa succederà da ora in poi, ma ci dicono quanto hanno reso i vari fondi pensione finora.
Poi puoi considerare gli enti o le società che istituiscono e gestiscono i fondi e anche valutare se ti viene messo a disposizione un consulente.
A volte, infatti, si è disposti a sostenere un costo maggiore se si ha un servizio di qualità e un punto di riferimento competente e affidabile. Questo aspetto è chiaramente molto soggettivo.
Infine, se si deve scegliere un fondo pensione per il TFR, è bene sapere con certezza in quali fondi è possibile avere il contributo datoriale (quello che noi di Ciao Elsa chiamiamo “soldi gratis”).
Per reperire queste informazioni, oltre ai siti specifici dei vari fondi pensione, puoi consultare il sito ufficiale dell’organismo che controlla i fondi pensione.
La Covip
Costi e rendimenti si trovano, infatti, pubblicati ufficialmente nel sito della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, l’ente preposto al controllo dei fondi pensione che ogni anno aggiorna le tabelle dei rendimenti storici e calcola l’ISC: indicatore sintetico di costo.
Questo dato è una percentuale che ci indica quanto impattano i costi di ogni fondo pensione in quattro orizzonti temporali diversi.
La Covip, infatti, calcola l’ISC a 2, 5, 10 e 35 anni per ogni singola linea d’investimento di tutti i fondi pensione.
Questo indicatore viene calcolato prendendo a riferimento due costanti: un versamento annuo di 2500 Euro e un rendimento annuo netto del 4%.
Queste due costanti, però, nella vita reale sono due assolute variabili, perché se si versano 1000 Euro o 5000 Euro, oppure ancora se il rendimento annuo è del 2% o del 6%, l’ISC cambia completamente.
Noi di Ciao Elsa crediamo che basare la propria scelta solo sull’indicatore dei costi sia riduttivo.
Siamo convinti che non esista un fondo pensione giusto e uno sbagliato in assoluto, ma che molto dipenda da tutte le variabili che abbiamo elencato in questo articolo.
Ecco perché abbiamo lavorato per rendere accessibile a tutti uno strumento efficace che sia di supporto nella scelta del fondo pensione adatto a ognuno di noi.
Il comparatore di fondi pensione di Ciao Elsa
Il nostro comparatore ti consente di avere un’analisi imparziale e gratuita dei fondi pensione sulla base dei dati che inserisci tu e anche sulla base dei dati ufficiali e pubblici relativi a costi e rendimenti storici di ogni fondo che ci mette a disposizione la COVIP.
Quindi è uno strumento personalizzato che ti offre una lista di fondi pensione organizzata a partire dalle tue caratteristiche di età, inquadramento lavorativo e situazione reddituale.
Nell’homepage del nostro sito trovi il tasto verde “Confronta tutti i fondi pensione”.
Se ci clicchi sopra entri nel comparatore.

Prima di iniziare ad inserire i tuoi dati, puoi verificare quali fondi potrai comparare.
Se, infatti, clicchi sulle parole sottolineate “fondi pensione attivabili”, troverai spiegato che il comparatore ti darà indicazioni su tutti i fondi pensione che rispettano la normativa ex D. Lgs. 252/2005 e che risultano collocabili, ad eccezione dei fondi pensione negoziali istituiti su base territoriale.
Inoltre, la visibilità dei fondi dipende dai dati di input inseriti dall’utente.
Fatta questa doverosa premessa, puoi procedere cliccando sul Tasto “Iniziamo subito!”

Ti chiediamo di inserire la tua data di nascita e che tipo di lavoratore sei: un dipendente pubblico, un dipendente del settore privato o un autonomo/libero professionista.
Se lavori con partita IVA ti chiediamo direttamente il tuo fatturato/reddito annuo lordo, se invece sei un dipendente, inserirai anche il CCNL con cui sei inquadrato.
Ora, se vuoi, puoi anche inserire il nome della tua azienda, oppure puoi saltare questo passaggio e dirci dove hai attualmente il TFR: in azienda, in un fondo pensione, in un fondo di categoria oppure non lo so.
Inserisci ora il tuo reddito annuo lordo e decidi se vuoi effettuare la simulazione con il TFR.
In base alla RAL che hai inserito, il comparatore calcolerà l’importo del tuo TFR annuo che è il 6,91% proprio della tua RAL.
Proseguendo puoi anche decidere se procedere alla simulazione solo con il TFR oppure aggiungendo un tuo contributo volontario quantificato in 50, 100, 200, 300, 400 o 500 Euro al mese.

Come vedi, raccogliamo innanzitutto le variabili che distinguono la situazione specifica di ognuno di noi.
A questo punto ti poniamo tre domande un po’ più complesse, ma trovi a tua disposizione dei piccoli video di approfondimento e spiegazione.
La prima domanda è “Qual è la tua propensione al rischio?”
Nel video ti spieghiamo in 40 secondi che cosa si intende per propensione al rischio e, sulla base di queste informazioni, puoi decidere se collocarti tra coloro che hanno una propensione al rischio bassa, media o alta.
Poi ti chiediamo “Quanto ti senti preparato finanziariamente?”
Anche in questo caso, cliccando su “come faccio a saperlo“, ti spieghiamo in un breve video cosa si intende quando si dice che si è poco, abbastanza o molto preparati finanziariamente.
Terza domanda, legata al TFR: ti chiediamo se vuoi vedere i fondi con contributo del datore in cima alla lista.
Anche qui può esserti utile il video pillola in cui ti spieghiamo cos’hanno di particolare questi fondi pensione.
Il nostro comparatore è l’unico strumento in cui trovi la possibilità di simulare i fantomatici “soldi gratis” a partire dalla tua situazione specifica!
Fatta la scelta ti chiediamo di inserire la tua email e procedere al confronto.
Questa è la parte di output in cui trovi la lista di fondi pensione organizzata in base ai dati di input che hai inserito.
Se hai indicato di voler effettuare la comparazione con il TFR e di voler vedere in cima alla lista i fondi pensione con il contributo datoriale, troverai per primo il Fondo di Categoria del tuo CCNL con specificato l’importo del contributo datoriale in base alla tua RAL e alla percentuale di calcolo prevista dal tuo CCNL.

Appena sopra i “soldi gratis” trovi un’informazione fondamentale: la performance degli ultimi 10 anni e una percentuale.
Questo risultato l’abbiamo calcolato noi di Ciao Elsa incrociando i dati dei rendimenti storici della linea d’investimento, estrapolati dal sito COVIP, e l’impatto dei costi applicati dal fondo sugli importi precisi che tu vuoi versare, appunto, nel fondo stesso.
Accanto alla percentuale, trovi una piccola “i” cerchiata: ti basterà cliccarci sopra per vedere il video in cui ti raccontiamo in dettaglio come abbiamo costruito questo risultato.
E sotto al video, trovi elencati anche tutti i dati che abbiamo utilizzato, diversi da fondo a fondo e da linea a linea.
Per quanto riguarda l’investimento, il comparatore associa una linea in base alla tua età.
Se, infatti, ti mancano dai 25 ai 40 anni di lavoro prima di andare in pensione, la comparazione avverrà in automatico con la linea azionaria.
Se ti mancano dai 10 ai 25 anni di lavoro, vedrai la comparazione effettuata con la linea bilanciata.
L’obbligazionario misto è invece il comparto assegnato di default a chi andrà in pensione tra minimo 7 anni e massimo 10 anni.
L’obbligazionario puro viene associato a chi ha ancora 5, 6 o 7 anni di lavoro davanti.
Se ti mancano meno di 5 anni, invece, la comparazione avverrà con la linea garantita.
L’età di pensionamento considerata dal comparatore è la finestra di vecchiaia che oggi cade a 67 anni.
In ogni caso, puoi modificare la linea.
Mettiamo il caso in cui, pur essendo ancora molto giovane, non ti interessi una linea azionaria e tu preferisca una linea bilanciata, ti basterà posizionarti a inizio pagina e cliccare a destra sul tasto “FILTRI”.
Qui potrai modificare la linea e applicare la variazione. Vedrai, ovviamente, cambiare la lista di fondi che ne consegue.
Se vuoi, puoi anche modificare l’orizzonte temporale preso a riferimento e portarlo da 10 anni a 5 anni o 3 anni. Anche in questo caso vedrai delle variazioni nella lista.
Se stai valutando una linea con maggiore volatilità come una bilanciata o un’azionaria, ti suggeriamo di prendere sempre a riferimento gli ultimi 10 anni.
Ultima cosa che puoi modificare in questa sezione è l’importo del tuo contributo volontario mensile. Puoi vedere come cambia la lista se aumenti o diminuisci il tuo versamento.
Una volta che avrai applicato i filtri che preferisci, vedrai che accanto al logo e al nome del fondo, trovi una piccola descrizione e appena sotto hai la possibilità di aprire una tendina “mostra dettagli”.

Qui trovi tutti i dati utili per capire questa descrizione.
Il comparatore, infatti, ipotizza che tu abbia cominciato a versare 10 anni fa gli importi che stai valutando di versare oggi.
Quindi trovi l’indicazione di quanto sarebbe oggi il versato complessivo, meno i costi fissi, più il rendimento medio annuo degli ultimi 10 anni realizzato dalla linea e quantificato in Euro.
Questi rendimenti sono già al netto del costo di gestione del comparto applicato dal fondo pensione e che trovi dettagliato nello specchietto a sinistra intitolato “Costi”.
I rendimenti sono anche al netto della tassazione che ogni anno si deve allo stato sulle plusvalenze del 20% su azioni e obbligazioni e del 12,5% sui titoli di stato.
Per quanto riguarda esclusivamente i PIP, cioè i fondi pensione ad adesione individuale tipicamente assicurativi, i cui rendimenti storici sul sito COVIP non sono al netto della tassazione annuale, ma solo al netto del costo di gestione applicato dal singolo fondo, abbiamo calcolato noi una tassazione del 16,5%, facendo una media tra quella del 20% e quella del 12,5% in base all’allocazione media degli investimenti azionari e obbligazionari / titoli di stato riguardante i PIP, sempre a partire dai dati ufficiali COVIP (in questo caso dall’ultima relazione annuale).
Cosa FONDAMENTALE da tenere sempre presente: i rendimenti passati non sono predittivi di quelli futuri.
Quindi non guardare a questo dato come una certezza per il futuro, ma un’indicazione esaustiva e personalizzata di ciò che sarebbe successo in questi 10 anni se tu avessi scelto un fondo o un altro per versare gli importi che stai valutando di versare ora.
Tra il dato % del rendimento storico pubblicato nel sito COVIP e il tasso di crescita effettivo calcolato dal nostro comparatore c’è sempre una sostanziale differenza.
Nel nostro comparatore questa percentuale è molto inferiore rispetto al rendimento medio annuo pubblicato dalla Covip.
Questa differenza è in parte dovuta al fatto che calcoliamo singolarmente anche l’impatto dei costi, ma soprattutto al fatto che consideriamo un versamento annuo ricorrente per dieci anni.
Se si versano 1.000€/anno per 10 anni con un rendimento annuo medio dichiarato Covip del 5%, ad esempio, l’effettivo rendimento di 10.000€ (versati sotto forma di 1.000€ messi ogni anno per 10 anni) sarà inferiore al 5% perché i primi 1.000€ “lavorano” al 5% composto per 10 anni, gli ultimi 1.000€ solo nell’ultimo anno.
E quindi, anche se in tutto vengono versati 10.000€, la performance sarà diversa da quella di qualcuno che 10 anni ha versato una tantum tutti i 10.000€.
Questa percentuale di performance, quindi, non è un rendimento storico, ma il tasso effettivo di crescita dei tuoi soldi nel tempo.
Conclusioni
Quando si tratta di scegliere un fondo pensione, non esiste una soluzione unica e valida per tutti.
Non c’è quindi un fondo migliore o uno peggiore in assoluto.
Le opzioni, invece, variano a seconda di alcuni precisi fattori soggettivi, quali:
- la tua situazione personale
- i tuoi obiettivi di risparmio
- come desideri alimentare il fondo pensione
- che rischio sei disposto a tollerare
Oltre a essere in grado di saper rispondere a tutte queste domande più personali, o farti guidare nel trovare le risposte grazie all’aiuto di noi di Ciao Elsa, è fondamentale conoscere le caratteristiche comuni dei fondi pensione, come la possibilità di scegliere tra diverse linee di investimento e i vantaggi fiscali connessi ai versamenti, siano essi derivanti dal TFR o da contributi volontari.
Se sei giovane, il tempo è tuo alleato. Aderire presto ti permetterà di ridurre la tassazione finale, massimizzando il valore del fondo quando andrai in pensione.
Allo stesso tempo, devi valutare con attenzione l’orizzonte temporale e il livello di rischio che sei disposto a sostenere, poiché investimenti più aggressivi possono portare a rendimenti potenzialmente più elevati nel lungo termine, ma anche a potenziali perdite che è quanto mai essenziale capire come evitare.
Ecco perché è sempre bene sapere come muoversi per tempo, adattando la strategia alle tue specifiche condizioni.
Prima di scegliere il fondo giusto per te, prendi in considerazione anche i costi di gestione e i rendimenti storici, ma ricorda che tali rendimenti passati non sono garanzia di quelli futuri.
Il comparatore di Ciao Elsa nasce proprio come il primo strumento in Italia in grado di fornirti gratuitamente le migliori scelte sulla base della tua specifica situazione, così da renderti ancora più consapevole e informato sulla scelta (o la permanenza) del tuo fondo pensione.
Se sei pronto a esplorare tutte le opzioni che hai a disposizione e a confrontare i vari fondi pensione, clicca qui sotto per accedere al nostro comparatore personalizzato e scopri quale fondo può offrirti i vantaggi migliori.