Bonus previdenziale alla nascita? La proposta del neo Presidente COVIP (Pepe)

Nel dibattito sul rafforzamento del sistema pensionistico italiano, Mario Pepe, il Presidente della COVIP, propone di prevedere un “bonus previdenziale alla nascita”, offrendo così uno spunto di riflessione a medio-lungo termine.

In una recente intervista, il Presidente Pepe ha sottolineato la necessità di guardare al futuro dell’Italia con uno sguardo proiettato a venticinque anni da oggi, affermando come «Dare più forza al cosiddetto secondo pilastro è sicuramente una priorità».

Cos’è COVIP e quali sono le sue attività?

La COVIP è l’autorità di vigilanza sulla previdenza complementare in Italia e ricopre una serie di funzioni:

  • supervisiona i fondi pensione per garantire trasparenza, correttezza e solidità nella gestione delle risorse degli iscritti;
  • autorizza l’avvio delle forme pensionistiche, ne controlla la struttura, i costi e i rendimenti;
  • vigila sulla regolarità dei flussi contributivi e tutela gli interessi degli aderenti;
  • promuove una maggiore consapevolezza previdenziale attraverso pubblicazioni e iniziative informative.

In sintesi, si tratta di un vero e proprio “controllore” del sistema, che vigila sulle attività dei singoli fondi pensione per assicurare che rispettino le regole stabilite dal d.Lgs 252/2005 e che operino nell’interesse degli iscritti. 

Dal suo punto di osservazione privilegiato sul sistema previdenziale italiano, COVIP non si limita a un ruolo di vigilanza tecnica, ma diventa anche una fonte autorevole di analisi e proposte

Grazie all’enorme quantità di dati raccolti e alla capacità di leggere in chiave sistemica le dinamiche del settore, l’Autorità elabora valutazioni che possono orientare le decisioni del legislatore su aspetti chiave come il trattamento fiscale della previdenza complementare, la struttura delle prestazioni, e la correzione di squilibri strutturali.

Il 19 febbraio 2025, Mario Pepe è stato nominato Presidente della COVIP con decreto del Presidente della Repubblica, assumendo le funzioni lo scorso 17 aprile.

Classe 1951, Mario Pepe è stato deputato della Repubblica dal 2001 al 2013 e consulente di diversi istituti pubblici e privati in materia di prestazioni previdenziali complementari, assistenza sanitaria integrativa e welfare integrato. 

La proposta del bonus previdenziale alla nascita

Alla vigilia della presentazione dell’annuale Relazione COVIP, il Presidente Pepe rilancia l’idea di un bonus previdenziale alla nascita, ovvero un "salvadanaio previdenziale" aperto sin dai primi giorni di vita del bambino, alimentabile attraverso versamenti fiscalmente deducibili non solo da parte dei genitori, ma anche dai familiari più stretti. Pensiamo alle classiche "mance" dei nonni o degli zii: una versione 2.0 del tradizionale, e forse un po’ datato, libretto di risparmio.

L’obiettivo dell’iniziativa sarebbe quello di rafforzare il secondo pilastro fin dalla nascita, con il fine di costruire nel tempo una posizione previdenziale solida, destinata a dare frutti nel lungo periodo. 

Ti ricordiamo che il secondo pilastro, cioè la previdenza complementare, si affianca al primo pilastro, ovvero la previdenza obbligatoria pubblica. 

Con il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo, il primo pilastro fornirà pensioni decisamente più basse rispetto al reddito percepito negli ultimi anni di lavoro e questo “gap pensionistico” sarà particolarmente accentuato per le future generazioni.  

La proposta anticipata da Mario Pepe prevederebbe che questo strumento, una volta raggiunta la maggiore età, possa essere utilizzato anche per finalità formative, come il finanziamento degli studi universitari o percorsi di specializzazione. 

Un doppio binario che guarderebbe quindi sia alla sicurezza previdenziale futura sia all’investimento culturale e professionale dei giovani.

Giovani e previdenza complementare

La proposta del Presidente Pepe si inserisce all’interno di un quadro normativo già esistente nella previdenza complementare: il d.Lgs. 252/2005, infatti, contempla già la possibilità di iscrivere un soggetto fiscalmente a carico, come ad esempio i figli o il coniuge.

Secondo i dati più recenti della COVIP, relativi alle nuove iscrizioni degli ultimi cinque anni, una quota significativa degli “altri iscritti”, categoria che comprende anche i soggetti fiscalmente a carico, è costituita da giovani

In particolare, il 65,5% di questi iscritti, pari a circa 170.000 individui, aveva meno di 25 anni al momento dell’adesione. 

La maggior parte ha aderito attraverso FPA (Fondi Pensione Aperti) e PIP (Piani Individuali Pensionistici), che ne hanno registrati circa 156.000, mentre gli FPN (fondi pensione negoziali) hanno accolto un numero molto più contenuto, pari a circa 12.000. 

Una parte rilevante di questi giovani risulta fiscalmente a carico dei genitori lavoratori e questo è indice di una scelta familiare consapevole per anticipare l’ingresso nella previdenza complementare dei figli: spesso sono i genitori ad attivare una posizione individuale a nome dei figli, con l’intento di alimentarla progressivamente quando questi inizieranno a lavorare.

Si tratta tuttavia, ancora oggi, di una decisione lasciata all’iniziativa individuale (o meglio, familiare) e una larga parte della popolazione giovanile resta priva di un fondo pensione. 

Il rischio è che, in assenza di informazioni adeguate e in un contesto di scarsa alfabetizzazione finanziaria e previdenziale, questi stessi giovani, una volta entrati nel mondo del lavoro, non aderiscano mai alla previdenza complementare.

La proposta avanzata dal Presidente della COVIP punta, dunque, a un intervento che non avrebbe solo una portata economica, ma anche un forte valore simbolico e culturale.

L’obiettivo è promuovere una visione del risparmio previdenziale come patrimonio condiviso e intergenerazionale. 

Inoltre, l’idea di ampliare la platea dei soggetti che possono dedurre le somme versate per costituire una posizione previdenziale a favore dei giovani (includendo non solo i genitori o coloro da cui i giovani dipendono fiscalmente, ma anche altri familiari/parenti) potrebbe favorire un trasferimento di ricchezza tra generazioni, indirizzato verso un obiettivo di particolare rilevanza sociale: la costruzione di un futuro previdenziale solido e consapevole.

L’opinione di Ciao Elsa

Il Presidente della COVIP ha sottolineato come l’Italia sia destinata a vivere profondi cambiamenti demografici e sociali, che avranno inevitabili ripercussioni sugli equilibri della previdenza pubblica. In questo contesto, il ruolo della previdenza complementare è destinato a diventare ancora più rilevante

Noi di Ciao Elsa condividiamo pienamente questa visione.

In quest’ottica, l’ipotesi di introdurre un “bonus previdenziale” potrebbe rappresentare uno strumento utile per stimolare una maggiore diffusione della previdenza integrativa tra i cittadini.

Siamo favorevoli a tutte quelle proposte che incoraggiano le persone, genitori, nonni e zii,  a prendersi cura anche dell’avvenire previdenziale dei più giovani, sfruttando appieno le opportunità offerte dal sistema dei fondi pensione. 

Un sistema che, nella maggior parte dei casi, può costituire un supporto fondamentale per generare una pensione più solida nel lungo periodo.

Allo stesso tempo, riteniamo essenziale che ogni cittadino, giovane o adulto, sia messo in condizione di compiere scelte consapevoli, grazie a una conoscenza chiara delle regole e dei benefici legati alla previdenza complementare.

Ciao Elsa nasce proprio con l’intento di rendere accessibili e comprensibili a tutti, i temi complicati e noiosi che ruotano attorno al TFR e alla previdenza complementare.

Attualmente, la maggioranza degli aventi diritto nel nostro Paese (circa due terzi) non ha ancora attivato un fondo pensione, principalmente per scarsa informazione. 

In questo contesto, davvero basterebbe aprire automaticamente un fondo pensione per i figli per cambiare questa tendenza? Pensiamo di no.

Un’iniziativa come il “bonus previdenziale”, se non sostenuta da un’adeguata campagna informativa, rischia non solo di creare incertezza, ma anche di alimentare diffidenza verso la previdenza complementare. 

Inoltre, l’idea di attribuire allo stesso strumento una duplice funzione (da un lato come risorsa per la pensione futura, dall’altro come mezzo per finanziare il percorso scolastico) rischia, a nostro avviso, di generare ulteriore ambiguità sull’effettiva finalità dell’adesione.

Una simile impostazione potrebbe finire per indebolire la percezione dello strumento come investimento previdenziale orientato al lungo periodo, riducendone la forza e la coerenza all'interno del sistema di tutela della vecchiaia.

È importante ricordare che i fondi pensione sono strumenti finanziari a tutti gli effetti: vanno conosciuti, compresi e scelti con consapevolezza, tenendo conto della situazione personale di ciascuno.

Per questo motivo, riteniamo prioritario promuovere una comunicazione chiara e corretta, capace di trasmettere il valore di questi strumenti, che operano sotto precise regole di legge, sono vigilati dalla COVIP e regolamentati dal d.Lgs 252/2005.

La missione di Ciao Elsa è proprio questa: fornire informazioni chiare, imparziali e affidabili sulla previdenza complementare, affinché sempre più persone possano valutare con serenità e consapevolezza se e come aderire. 

Perché una decisione informata non solo è una decisione libera, ma è anche quella che produce i risultati migliori nel tempo.

Link utili e approfondimenti

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