
Nel nostro sistema previdenziale esistono diverse strade per accedere alla pensione.
In linea generale, è possibile distinguere due principali tipologie di “uscite”: le finestre strutturali, previste in via permanente dalla riforma Fornero (legge n. 214/2011), e le cosiddette finestre temporanee, strumenti straordinari di pensionamento anticipato la cui attivazione è soggetta ogni anno a conferme, modifiche o sospensioni, in relazione agli equilibri della finanza pubblica.
Tra quest’ultime, particolare rilievo assume l’APE Sociale, introdotta a titolo sperimentale dalla legge di bilancio 2017 e successivamente modificata e prorogata anno per anno.
Si tratta di una misura che permette a specifiche categorie di lavoratori di ricevere un’indennità a carico dello Stato, erogata dall’INPS, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
In questo articolo analizzeremo in modo approfondito cos’è l’APE Sociale, a chi è rivolto, come funziona, come fare domanda, i requisiti necessari e tutte le caratteristiche di questo strumento.
Cos’è l’APE Sociale
L’APE Sociale rappresenta una misura pensata per garantire un sostegno economico a chi, per ragioni lavorative o personali, non può accedere subito a una finestra di uscita pensionistica.
Sostanzialmente, quindi, non si tratta di “andare in pensione prima”, ma di essere “accompagnati” alla pensione attraverso Ape Sociale.
La misura, introdotta nel maggio 2017 e già prorogata più volte, è attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2025. Per consentire l’accesso all’Ape Sociale anche nel 2026 sarà dunque necessaria una nuova proroga da parte della prossima Legge di Bilancio.
Si tratta quindi di una misura pensata per tutelare chi si trova in condizioni particolarmente svantaggiate nel passaggio tra lavoro attivo e pensione e viene erogata fino alla maturazione del diritto alla pensione.
A chi è rivolto l’APE Sociale
L’APE Sociale non è universale. Infatti, è destinata a categorie specifiche di lavoratori iscritti a determinate gestioni previdenziali obbligatorie, in particolare a:
- AGO - Assicurazione Generale Obbligatoria, che include il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e gestioni autonome di artigiani, commercianti e coltivatori diretti;
- Fondi sostitutivi, gestioni che sostituiscono totalmente l’AGO per categorie definite di lavoratori, come ad esempio il fondo del personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea oppure il fondo dei lavoratori dello spettacolo;
- Fondi esclusivi, gestioni che l’INPS gestisce con un fondo previdenziale separato e dedicato, tra cui la generalità dei dipendenti pubblici (ex INPDAP);
- Gestione Separata INPS, fondo rivolto ai lavoratori autonomi senza cassa professionale, ai professionisti con partita IVA e ai collaboratori coordinati e continuativi.
In caso di versamenti in più gestioni previdenziali, i requisiti contributivi (che vedremo tra poco) possono essere raggiunti sommando gli anni di contributi maturati nelle diverse gestioni INPS, inclusa la Gestione Separata.
Per includere, invece, eventuali contributi versati presso le Casse previdenziali dei professionisti, è necessario ricorrere allo strumento della ricongiunzione.
Nello specifico poi, per richiedere l’APE Sociale è necessario:
- aver compiuto una determinata età anagrafica: 63 anni e 5 mesi (fino al 2023 erano sufficienti 63 anni).
- Non essere già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
- Aver terminato l’attività lavorativa al momento della richiesta. Inoltre, chi ha ottenuto APE Sociale nel 2024 o nel 2025 non ha la possibilità di avviare successivamente qualsiasi attività lavorativa dipendente o autonoma. È invece consentito un lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5.000 euro lordi annui. Il superamento del limite comporta decadenza immediata dal beneficio e recupero degli importi percepiti.
- Avere tra i 30 e i 36 anni di contribuzione, dipende dal profilo del richiedente (vedi paragrafo successivo). Per il requisito contributivo, le donne beneficiano di una riduzione di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.
- Si risponda a specifiche condizioni, che andiamo qui di seguito a descrivere.
Criteri contributivi e lavorativi per l’APE sociale
Oltre ai requisiti sopra descritti, la legge riconosce il diritto all’APE sociale a chi rientra anche in almeno una delle quattro seguenti condizioni.
1. Lavoratori in stato di disoccupazione
I soggetti che si trovano in stato di disoccupazione involontaria possono accedere all’APE Sociale se:
- la disoccupazione è dovuta a:
- licenziamento, anche collettivo;
- dimissioni per giusta causa;
- risoluzione consensuale per giustificato motivo oggettivo;
- scadenza del termine del contratto a tempo determinato: in questo, il richiedente deve aver lavorato almeno 18 mesi nei 36 mesi precedenti la scadenza.
- hanno finito di percepire integralmente l’indennità di disoccupazione (Naspi) spettante;
- posseggono almeno 30 anni di contribuzione.
2. Lavoratori che assistono persone con disabilità grave
Ape Sociale è riconosciuta anche a chi è caregiver da almeno sei mesi di:
- il coniuge o un parente di primo grado convivente (genitori, figli) con handicap grave
- un parente di secondo grado convivente (fratelli, sorelle, nipoti) con handicap grave se i genitori o il coniuge della persona assistita:
- abbiano più di 70 anni;
- siano affetti da patologie invalidanti;
- siano mancanti o deceduti.
In questi casi, il requisito contributivo è di almeno 30 anni.
La qualifica di “caregiver” deve essere presente al momento della richiesta dell’APE sociale, ma può venire meno nel corso del periodo di erogazione dell’indennità.
3. Lavoratori con riduzione della capacità lavorativa
Possono accedere all’APE Sociale i soggetti con invalidità civile accertata pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contribuzione.
4. Lavoratori dipendenti con attività gravose
Infine, l’APE Sociale è destinata a lavoratori dipendenti che:
- abbiano maturato almeno 36 anni di contribuzione (ridotti a 32 anni per alcune categorie di lavoratori, come ad esempio, gli operai edili e ceramisti);
- abbiano svolto una o più professioni specifiche (cosiddette “gravose”), individuate nell’allegato 3 della legge n. 234/2021 per almeno 7 anni negli ultimi 10, oppure almeno 6 anni negli ultimi 7.
Tra le attività gravose si includono, a titolo esemplificativo: docenti della scuola primaria e pre-primaria, tecnici della salute, addetti ai magazzini, operatori dei servizi sanitari e sociali, conduttori di impianti industriali e operatori di macchinari in diversi settori produttivi, personale non qualificato addetto a pulizie o trasporto merci e altre attività caratterizzate da alta usura fisica o psicologica.
Aspetti operativi di APE Sociale
Decorrenza e durata
APE Sociale decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, a condizione che siano rispettati tutti i requisiti e che si sia terminata l’attività lavorativa.
L’indennità viene corrisposta mensilmente per 12 mensilità all’anno e continua fino al conseguimento della pensione di vecchiaia.
Verifica delle richieste e monitoraggio delle risorse
Dal momento che il beneficio è a carico dello Stato e le risorse sono limitate, l’INPS effettua un monitoraggio continuo per valutare la disponibilità dei fondi stanziati per la copertura dell’indennità. Di conseguenza, il possesso di tutti i requisiti potrebbe non garantire automaticamente l’accesso all’APE Sociale.
In caso di eccedenza di richieste rispetto alle risorse disponibili, la priorità viene data in base a:
- la maggiore prossimità all’età della pensione di vecchiaia;
- a parità di età, alla data di presentazione della domanda.
Importo dell’indennità
Per stabilire l’importo dell’APE Sociale si applica lo stesso metodo previsto per la pensione ordinaria. In Italia, il calcolo della pensione dipende dal periodo in cui sono stati versati i contributi. I sistemi previsti sono tre:
- Metodo retributivo: riguarda i contributi maturati fino al 1995. L’importo della pensione viene determinato sulla base della media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro, risultando di norma più vantaggioso.
- Metodo contributivo: applicato a chi ha iniziato a versare contributi dal 1996 in avanti. In questo caso la pensione è commisurata al totale dei versamenti effettuati durante tutta la carriera lavorativa.
- Metodo misto: combina i due sistemi precedenti. La quota di pensione maturata fino al 1995 viene calcolata con il retributivo, mentre quella successiva con il contributivo.
A seconda del metodo di calcolo di riferimento e dell’età al momento della richiesta, il montante contributivo viene trasformato in assegno pensionistico.
L’APE sociale prevede comunque un limite massimo di importo anche se dal calcolo pensionistico risulterebbero importi più elevati. L’assegno, infatti, non può superare i 1.500 € lordi al mese. L’eventuale importo aggiuntivo verrà riconosciuto solo all’accesso ufficiale alla pensione di vecchiaia.
Se un lavoratore ha versato contributi in più gestioni previdenziali tra quelle che rientrano nell’APE sociale, l’assegno mensile viene determinato suddividendo la quota spettante a ciascuna gestione. Il calcolo avviene in proporzione ai periodi di iscrizione maturati, applicando le regole proprie di ogni gestione e tenendo conto delle relative retribuzioni di riferimento.
Da tenere in considerazione, inoltre, alcuni elementi importanti:
- L’importo erogato a titolo di APE Sociale non beneficia della perequazione, cioè non viene rivalutato annualmente in base all’andamento dell’inflazione.
- Durante il periodo in cui si percepisce l’APE sociale non vengono accreditati contributi figurativi, a differenza di quanto avviene con l’indennità di disoccupazione. Di conseguenza, non si maturano ulteriori periodi utili all’ingresso anticipato alla pensione.
- L’APE sociale si interrompe con la morte del beneficiario e non può essere trasferito ai superstiti.
- Chi percepisce l’APE sociale, inoltre, non ha diritto agli assegni per il nucleo familiare (ANF).
Come fare domanda - scadenze 2025
I soggetti che, entro il 31 dicembre 2025, si trovino nelle condizioni previste devono presentare due domande:
- domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso entro le scadenze fissate (31 marzo 2025, 15 luglio 2025, 30 novembre 2025).
- domanda di accesso alla prestazione.
Le domande vanno inviate alle sedi territoriali INPS in modalità online.
Considerazioni finali
L’APE Sociale si conferma uno strumento di rilievo per chi, pur avendo maturato una lunga carriera contributiva, incontra difficoltà a raggiungere la pensione di vecchiaia.
Conoscere con precisione requisiti di accesso, categorie tutelate e procedure operative significa poter pianificare il pensionamento con maggiore consapevolezza e serenità.
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